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Guidolin: “Sarri sta cambiando, gioco ma anche risultato. Scudetto? Aspetto mentale e Coppe incideranno”

Francesco Guidolin, allenatore e commentatore televisivo, ha rilasciato una lunga intervista a Il Mattino nella quale ha toccato svariati argomenti, compreso il discorso Napoli e Scudetto: “La sfida tra Napoli e Juve rende finalmente il campionato avvincente: una squadra che ha la forza di chi sa vincere e una che ha fame perché lo Scudetto manca da troppo. La voglia di vittorie del Napoli può essere determinante, l’aspetto psicologico può essere fondamentale. Il Napoli è cresciuto. La bellezza di un gioco unico, ma anche la solidità. Sarri ora bada anche al risultato, è chiaro che sta cambiando. Quanti gol ha preso in trasferta? Credo pochi. E la testa bada ancor di più alla concretezza, questo spinge a commettere meno errori, a non compiere leggerezze. Maurizio ha iniziato tardi, deve rifarsi e proprio non capisco come uno con le sue idee sia arrivato così tardi” 

Lo scontro diretto arriva tardi in campionato e quella notte potremmo avere le idee più chiare. Ma il cammino nella coppe europee può avere il suo peso: chi va avanti può spendere di più, ma la Juve se va avanti in Champions può avere ancor più entusiasmo. Il Napoli snobberà l’Europa League? Giocatori e ambiente sono concentrati sul campionato: è un atteggiamento forse inconscio ma la priorità deve essere quella. Metteranno tutto sulle gare del campionato e qualcosa in meno contro il Lipsia. ” 

“Io ct? Vedo nomi più importanti di me nella lista dei candidati. Anche se mi piacerebbe far parte di questa lista… Ma in generale una nazionale, non la Nazionale, è una esperienza che farei assai volentieri. 

Infine, Guidolin chiude con un retroscena che poteva portarlo al Napoli: “De Laurentiis mi ha fatto una bella corte, elegante e continua. Non è stato per poco tempo che ha pensato a me, era proprio convinto. Lo considero una persona squisita e capace. Ma ero certo che Udine era il contesto più adatto a me. L’ultimo no glielo ribadii poche ore prima della fine del campionato: e subito dopo andò a Londra per ingaggiare Benitez. Se gli avessi detto di sì l’allenatore spagnolo non sarebbe arrivato”.