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A Sarri il premio Maestrelli: “Ne sono onorato, adesso diamo tutto per i napoletani”

Maurizio Sarri si aggiudica il 35^ premio Maestrelli. Ecco le parole del tecnico azzurro:

“Questo premio rappresenta una grande persona e per questo è un premio ambito. Per me è un onore riceverlo. A San Siro abbiamo giocato una partita fantastica e ci è mancato solo il risultato. Abbiamo dominato senza vincere ed uscire con l’amaro in bocca significa che questa piazza si sta abituando ad imprese straordinarie, grazie a noi. 

Il Napoli non è prigioniero del bel gioco, noi seguiamo il nostro gioco ed esprimere questo tipo di calcio ci fa piacere. Il rapporto con il San Paolo? E’ sempre stupendo, il pubblico di Napoli non ha eguali e mi sento in forte debito con lui. L’unico modo per sdebitarmi è dare tutto quello che ho. Il rinnovo? Attualmente un contratto c’è e poi vedremo se si presenteranno tutte le condizioni adatte per allungare il nostro rapporto.

Quattro anni fa’ ero in Serie B e adesso mi sento onorato a battagliare con la Juventus in questo finale di stagione. La Champions non dovrebbe pesare tantissimo sui bianconeri, ma nel calcio mai dire mai. I miei ragazzi stanno dando tutto e più di questo non posso chiedere. I giocatori si mettono sempre a mia disposizione e a questo gruppo devo tantissimo. Lo scontro diretto con lo Juventus? E’ impossibile definirlo come decisivo, ad oggi. Dipenderà tutto da come arriveremo. A questo ritmo di punti basta una piccola distrazione per rendere nullo lo scontro diretto.

La sosta sarà importante per lavorare con quelli che rimarranno. Per alcuni calciatori, però, la pausa è uno stress, tra trasferte e partite massacranti. L’assalto al palazzo? Prenderei il potere tecnico a livello nazionale, ma non è facile. La Juventus è uno squadrone e sarà difficile spodestarla.

Hamsik? Oggi doveva raggiungere la Slovacchia, ma credo che dopo una breve visita, rientrerà qui a Napoli. Non sarà un infortunio grave, ma nemmeno un problemino che smaltirà in due giorni. Reina? A Napoli sanno che tipo di uomo sia, è un portiere di grande livello e un professionista esemplare. Un caffé con Semplici? E’ un mio amico, spesso al mio paese, nei tempi addietro, ci siamo incontrati. Anche con Allegri ho avuto qualche incontro, mi auguro possa ricapitare in futuro.

Astori? Quando arrivai a Napoli lo stavamo per tesserare, poi ci furono delle problematiche legate ai diritti di immagine e non se ne fece più nulla. Astori mi chiamò per spiegarmi il perché ci disse no. Da allora, ogni volta che ci siamo affrontati, dopo la partita perdevamo cinque minuti a chiacchierare. Il calcio perde un grande ragazzo”.