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De Laurentiis: “Sarri resta, il progetto c’è. Gli arbitri ci hanno tolto 8 punti”

DE LAURENTIIS SARRI MERCATO – Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha dato appuntamento alla stampa a Castelvolturno per una conferenza stampa riguardante prevalentemente la presentazione del ritiro estivo del Napoli di quest’estate, che si svolgerà ancora una volta a Dimaro. Ovviamente, però, il patron azzurro ha avuto modo di parlare anche di altri temi, tra cui la permanenza di Sarri al Napoli e la questione mercato, tra le altre cose. Di seguito, gli aggiornamenti live della conferenza.

De Laurentiis in conferenza, le sue parole

“Questo sarà il nostro ottavo anno in Trentino. C’è un’amicizia ormai consolidata, ci auguriamo che vada avanti, solo che il Presidente Rossi non ha potuto andare oltre il suo mandato che scadrà ad ottobre. Dopo le elezioni cercheremo di capire se potremo tornare a Dimaro il prossimo anno. I cinesi sono molto propositivi ma anche molto lunghi nel realizzare le loro promesse. Chiaramente se negli anni successivi ci sarà una possibilità cinese inizieremo lì per poi terminare in Trentino. Non si può distrarre una preparazione fisica andando a destra e a sinistra. Noi siamo un’industria e dobbiamo ragionare come industriali ma rimanere almeno in Europa è fondamentale. Già il 4 agosto ci siamo assicurati un’amichevole importante contro il Liverpool, andremo a giocarla a Dublino. Il ritiro inizierà il 10 luglio per terminare il 30 dello stesso mese. Quello che non si fa abbastanza è spiegare ai bambini come gioca una squadra e cosa sono le varie impostazioni dell’allenatore. Quarto anno di Sarri? Mi auguro di sì. Lo spero davvero, non nutro molti dubbi, non posso però costringere le persone con la forza. Il progetto del Napoli continuerà alla grande. Con Sarri abbiamo un appuntamento la settimana prossima. Io sono molto sereno su questa questione, l’allenatore l’ho scelto io contro il parere di tutti. Il Napoli gli ha dato qualcosa e lui ha ricambiato, di conseguenza non credo che lui possa lamentarsi dal punto di vista di una biografia calcistica. Mi piacerebbe che lui usasse di più il resto della rosa, a prescindere dall’acquisto di un giocatore di grande importanza. San Paolo? Non si possono fare i lavori durante il periodo della Champions League, è una penalizzazione enorme. De Magistris? Quando c’è da mettersi la maglia e da fare il populista va bene, quando però deve rappresentare la città allora non va bene. Se facciamo il gioco della fune però poi bisogna vedere chi casca a terra. Quest’anno non siamo stati competitivi fino all’ultimo perché il preliminare di Champions League ci ha steso”.

L’attacco agli arbitri

“Vediamo se vinciamo le prossime due partite, per capire se davvero avremmo potuto avere un vantaggio sulla Juventus. Così capiremo di chi sono le colpe, eventualmente. Se la distanza che c’è adesso noi dovessimo mantenerla anche all’ultima giornata e ci fossero stati rubati otto punti, allora bisognerebbe dichiarare che lo Scudetto è del Napoli. Ci sono state applicazioni ingiuste della VAR ed errori arbitrali. Non dobbiamo avere paura di dire le cose come stanno. Sarri? Lui è un uomo votato al lavoro, non c’è altro che lo interessi. La settimana prossima riparleremo. Chiaramente a Napoli c’è una situazione che bisogna vivere con una certa filosofia, i problemi complessi però sono anche in altre città italiane. La punta di 20 gol? Dobbiamo ancora valutare se ciò che sta facendo altrove vale per il Napoli, lo verificheremo. E’ una prima punta, quindi non va a sostituire nessuno del terzetto titolare. Se facessi io i lavori al San Paolo li finirei in poche settimane. Se li fanno i comunali che, notoriamente, sono della gran pippe il problema si pone. Squadra B? Ne ho parlato a lungo in passato però decideranno per qualcosa che non accontenterà tutti. A me di avere una seconda squadra che giochi in Serie C non sta bene, mi sta bene averne una dove i giocatori in esubero dalla prima squadra giochino lì. Il calcio italiano dovrebbe ricominciare da zero. Fabbricini deve prendere l’iniziativa per poi ricominciare da capo. Ora però c’è la melina delle consultazioni, gli italiani sono bravi a gettare il sasso e nascondere la mano. Se si vuole rifondare davvero il calcio bisogna avere il coraggio di mantenere la propria opinione. Gli arbitri non devono avere un’attitudine politica, bisogna che siano equidistanti, devono dipendere dalla Lega che dovrebbe prendere anche arbitri stranieri. E chi sbaglia per più di tre volte dovrebbe essere cacciato”.