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RILEGGI LIVE – Sarri, prima conferenza con il Chelsea: “Amerò sempre Napoli. ADL? Errori di entrambi. Mertens punta? Una necessità”

Sarri conferenza Chelsea

Sarri conferenza Chelsea – Prima uscita ufficiale per Maurizio Sarri come allenatore del Chelsea. Il tecnico, ormai ex Napoli, si è presentato in conferenza stampa davanti ai giornalisti inglesi per parlare della sua nuova avventura e delle ambizioni da maturare come guida tecnica dei Blues. Inevitabili, ovviamente, molti accenni al Napoli e ai tre anni trascorsi ricevendo l’amore del San Paolo.

Sarri, prima conferenza da tecnico del Chelsea: le sue dichiarazioni

“Per me è davvero un piacere stare qui al Chelsea e in Premier League, in questo momento il miglior campionato del mondo. Mi scuso per l’inglese non tanto bene, non voglio dire niente di sbagliato adesso quindi parlerò in italiano ma spero di poterlo fare presto in inglese. Non avevo pianificato questo ritardo, avevo una situazione da risolvere con il Napoli. Sapevo che il Chelsea era interessato a me ma la situazione con gli azzurri si è risolta solo pochi giorni fa. Questa per me è una sfida difficile e affascinati, qui ci sono alcuni dei giocatori più forti del mondo. Se ho chiesto del Chelsea ad Ancelotti? Non ho chiesto niente a nessuno, voglio fare la mia esperienza. In questo momento la Premier League è più difficile della Serie A. Ho bisogno di divertirmi, qualcosa è cambiato anche in questo campionato a livello tattico e questo mi dà più fiducia. Higuain? Ovviamente ogni allenatore vorrebbe allenare grandi giocatori, vediamo come andrà il mercato nei prossimi giorni. Io mi sento molto più un allenatore da campo piuttosto che un manager a tutto tondo. Sinceramente mi annoia il calciomercato, il nostro compito è far crescere i giocatori a disposizione. Divertirsi non vuol dire necessariamente vincere trofei. Voglio fare un tipo di calcio divertente e piacevole ma tutto dipenderà dalle caratteristiche dei giocatori. Napoli? Ho un ricordo meraviglioso, amerò sempre la gente della città. Con il Presidente forse abbiamo commesso errori da entrambe le parti. Conte? Non voglio farmi condizionare da nessuno, lui è chiaramente un grande allenatore com’è altrettanto chiaro che io gioco in maniera diversa. Le cose buone che ha fatto Conte non le disperderemo ma è anche vero che ovviamente dovrò imporre la mia filosofia. Nell’esperienza precedente ho avuto bisogno di almeno 3 mesi di tempo per dare un’impronta seria alla squadra, all’inizio il Napoli aveva sofferto. Spero di essere migliorato anche in questo e che i giocatori mi seguano per ottenere dei risultati. Questo è uno dei club migliori del mondo, voglio semplicemente portare la mia filosofia in campo. Il nostro non è uno sport ma un gioco, chiunque deve divertirsi quando lo pratica, perché divertirsi ci porta a rendere al 101% delle nostre possibilità. Cercare di far divertare la squadra è il primo passo per ottenere risultati. Mercato? Non posso fare nomi perché sinceramente non so cosa farà la società. Starà a me poi far rendere i giocatori al massimo. Non posso pretendere di arrivare al Chelsea e cambiare tutto, devo adattarmi a ciò che mi verrà dato. Guardiola? Un fuoriclasse e un genio, chiaramente anche lui al primo anno ha avuto difficoltà. Credo che però fare 100 punti in Premier sia un’impresa straordinaria, forse irripetibile. Ora noi dobbiamo recuperare un gap, che speriamo sia solo occasionale. Il mio entourage sapeva dell’interesse del Chelsea ma io ho incontrato i dirigenti solo da poco. Il club non mi ha chiesto niente, soltanto di essere competitivi in tutte le competizioni, poi a marzo e ad aprile si vedrà. Un numero di giocatori inglesi è imposto, quindi ci saranno, ma comunque non sono interessato a fare questo tipo di distinzioni in campo. La mia esperienza in Italia mi dice sempre che qualcosa va lasciato, la struttura della Juventus insegna. Controversie? A volte si fanno errori nei momenti di nervosismo, ma ad esempio con quella giornalista ho scherzato per tre anni e quella era una battuta. Non sono assolutamente né sessista né razzista, sono estremamente aperto a livello di mentalità e non ho problemi in tal senso, lo mostrerò. Sono errori commessi anche se un po’ ingigantiti, ma comunque mi sono già scusato. Credo che l’attitudine professionale sia più importante degli errori. Mourinho era lo Special One? Io sono solo Maurizio. Chiaramente alcuni giocatori sono di grandissimo livello e io vorrei tenerli. La telefonata fredda senza guardarsi negli occhi però non la preferisco, vorrei parlar loro da vicino e capire le loro intenzioni. Hazard? Uno dei top a livello europeo, spero possa restare. Mi auguro di riuscire a migliorarlo come giocatore, anche se è molto difficile visto il suo livello. Mertens? Percorso diverso, Dries aveva sempre fatto l’esterno e tutti pensano che abbia avuto intuito nel metterlo centravanti ma in realtà è stata più una necessità. Se fossi una persona che si preoccupa probabilmente farei un altro lavoro. Se invece sono qui è perché mi interessa del presente e non voglio essere spaventato. Purtroppo io non ho vinto ancora nulla ma ero nello stesso campionato della Juventus e abbiamo battuto record su record, facendo un ottimo lavoro. Sinceramente spero di colmare il gap con i top club, che è minimo”.