Oscar Magoni – Questa sera Genoa-Napoli dirà molto sulla condizione fisica e mentale degli azzurri dopo la partita contro il PSG, dispendiosa in entrambi i sensi ma portatrice di fiducia nell’ambiente. Una gara che, da sempre, a livello di tifo è una festa, visto il gemellaggio tra le due tifoserie. E un certo filo conduttore di unità prosegue anche nel pensiero che molti hanno diviso lo stesso destino, giocando per entrambi i club. Tra questi, certamente Oscar Magoni rappresenta una splendida certezza: con lui, in esclusiva, abbiamo discusso della gara serale e delle ambizioni partenopee per la stagione in corso.
ESCLUSIVA – Oscar Magoni su Genoa-Napoli, Piatek e Allan
Lei ha giocato sia per il Genoa che per il Napoli: quali sono le sensazioni alla viglia della gara tra le due squadre?
“Mi sento certamente più vicino al Napoli rispetto al Genoa: nella città partenopea sono stato parecchio tempo, mi sento legato ai colori azzurri ma, in generale, sono entrambe squadre a cui tengo. Il Napoli è sicuramente una squadra in salute che gioca un bel calcio e che si sta esprimendo su livelli altissimi. Al Genoa come al solito si cambia tanto, praticamente è una polveriera, niente di nuovo sotto questo punto di vista. Sarà una partita interessante, anche perché ci sarà un grande spettacolo di tifo”.
Uno dei protagonisti del match potrebbe essere Piatek, seguito in chiave calciomercato anche dal Napoli.
“Io onestamente non lo conoscevo e ho potuto osservarlo ora che gioca in Serie A. Naturalmetne sembra avere delle capacità spiccate soprattutto in zona gol e non è un caso che le big del campionato lo abbiano notato. Poi è chiaro che giocare ora in questo Napoli è difficile, anche perché non so se il ragazzo sia già tanto pronto da vestire l’azzurro“.
In questo momento chi è l’Oscar Magoni del Napoli?
“C’è qualcuno che mi assomiglia in meglio e sto parlando di Allan. La speranza è che possa giocare per la Nazionale italiana ma è anche vero che sarebbe un oriundo che avrebbe poco da condividere con i colori azzurri. Sicuramente meriterebbe di giocare con il Brasile”.
Negli ultimi anni il Napoli ha giocato bene e dato spettacolo senza andare oltre il piazzamento. Con Ancelotti può cambiare qualcosa?
“Il problema resta sempre uno ed è la Juventus. Il Napoli in questi anni ha fatto tantissimi punti ma un avversario come la Juve impone di giocare per fare più di 100 punti a campionato, altrimenti si resta dietro. Agli azzurri serve un campionato stratosferico per battere i bianconeri, che a livello di ritmo e di struttura di gioco sono sicuramente superiori al Napoli, così come a livello di organizzazione societaria”.