Il Napoli sembra destinato a prendersi Amadou Diawara, dopo la breve corsa a due con la Roma che ricordiamo aveva proposto un prestito con obbligo di riscatto, in queste ore i colleghi di Sky vedono gli azzurri in netto vantaggio è vicinissimi alla chiusura.
Concorrenza superata e affare pronto a concludersi non appena Valdifiori sarà ceduto al Torino.
L’offerta del club di De Laurentiis al Bologna è pari a 15 milioni più 2 di bonus, con pagamento triennale. Saranno cinque anni di contratto a 1 milioni a stagione per il guineano.
Ma chi è Amadou Diawara?
Il giovane classe 1997 sarà il successore del regista ex Empoli, destinato ad andare altrove con il Torino prima e possibile destinazione.
Possiede un grande fisico, disciplina tattica e buona tecnica di base, Amadou Diawara è salito prepotentemente alla ribalta del calcio italiano negli ultimi mesi. Il primo guineano della storia del Bologna ha stupito tutti, ritagliandosi un ruolo da titolare fisso nella formazione emiliana, prima con Delio Rossi, poi con Donadoni, e mettendo in mostra le sue enormi potenzialità di crescita.
Schierato prevalentemente da mediano davanti alla difesa, Diawara ha dato un grande contributo fino a questo momento alla sua squadra, dimostrando personalità da veterano quando è stato chiamato ad affrontare avversari molto più esperti di lui.
SCOPERTO DALLO SCOUT VISAN – Nato a Conakry, in Guinea il 17 luglio del 1997, Amadou inizia a giocare all’età di 10 anni, quando viene notato dallo scout e suo attuale agente Robert Visan, che decide di portarlo in Italia ancora giovanissimo. “Io da ragazzo giocavo in Guinea, – ha raccontato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’ – in una squadra parrocchiale, quando il mio attuale agente decise di portarmi in Italia”.
Il giovane centrocampista approda così in Italia, dove è sottoposto all’attenzione di Pantaleo Corvino, che resta impressionato da Diawara e gli concede una settimana di prova nell’Academy del Lecce. “Mi aveva promesso che mi avrebbe portato con sé”, ricorda il guineano.
Diawara viene inizialmente tesserato dalla società dilettantistica Virtus Cesena nel 2014, ma nel 2015 il San Marino gli offre la possibilità di giocare in Lega Pro.
IL SALTO NEL BOLOGNA – Con il San Marino Diawara colleziona 15 presenze, ed è subito boom. Pantaleo Corvino, nel frattempo diventato D.s. del Bologna, decide di portarlo con sé in rossoblù, mantenendo la promessa fatta a suo tempo. Diawara è aggregato alla Primavera, ma anche all’estero il suo nome è già finito sul taccuino di importanti club europei.
Alla società emiliana arriva così un’offerta da 15 milioni di euro dello Schalke 04, rispedita però al mittente da Corvino, che ritiene di poterne guadagnare molti di più in futuro. Secco no anche all’Eintracht Francoforte. Diawara, aggregato inizialmente alla Primavera, passa presto in Prima squadra.
Dopo il debutto in Coppa Italia contro il Pavia il 22 agosto 2015 esordisce così in Serie A nella gara persa contro la Lazio, subentrando a Crisetig nel finale. Dopo 4 presenze dalla panchina, diventa titolare fisso prima con Delio Rossi, poi con Roberto Donadoni, che decide convintamente di continuare a puntare su di lui.
Tatticamente, Diawara è un regista vero, puro. Ha giocato per quasi l’80% delle partite della carriera in quella posizione, in un 4-3-3, in un 4-1-4-1 o in un 4-5-1 (dati WyScout).
Il suo gioco è fatto per il 30% da fase difensiva, dunque da intercettazioni e duelli difensivi. Cerca poco il gioco individuale, pochissimo il dribbling e solo sporadicamente si fa vedere in area avversaria. Solo il 3% del suo gioco è fatto da ‘ultimi passaggi’, segno che recupera e gioca di sciabola, ma lascia la rifinitura ai compagni.
Un tipo di giocatore profondamente diverso da Jorginho, Diawara del Bologna, uno che potrebbe però fungere da alternativa tattica per avere equilibri maggiormente difensivi e chiusi contro determinati avversari.