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BENFICA-NAPOLI 1-2, le pagelle: gigantesco Callejòn, Mertens entra e fa saltare il banco

Un grande Napoli che eccelle in personalità e convinzione esce vittorioso dal Da Luz nella notte di Lisbona. Gli azzurri soffrono poco, creano tanto e rasserenati dalle notizie che arrivano da Kiev azzannano la partita nell’ultima mezzora trascinati dalla verve dei 3 piccoli, devastanti stasera più del solito.

Le pagelle:

Reina 6,5:
Bravo a rispondere a una conclusione non irresistibile di Goncalo Guedes nel primo tempo; utile per tutta la gara nella gestione delle palle ferme e del possesso palla arretrato. Incolpevole, ovviamente, sul gol.

Hysaj 6,5:
Nel primo tempo si gioca dal suo lato molto più del solito e lui è sempre bravo nel gestire il possesso di palla e soprattutto nel saper leggere le situazioni di gioco dando il suo contributo in entrambe le fasi.

Albiol 5,5:
Peccato per un errore di banale rilassatezza che macchia una serata in cui aveva guidato con personalità e attenzione una difesa che, considerando il valore dell’avversario, l’ambiente e l’importanza della gara, aveva sofferto anche molto meno di quanto fosse lecito attendersi.

Koulibaly 7:
Albiol è il direttore d’orchestra, lui è quello che ci mette sempre qualcosa in più laddove lo spessore e le qualità del singolo devono spiccare nel sistema di squadra. Anche stasera sale in cattedra con un paio di interventi provvidenziali a risolvere la situazione.

Ghoulam 6,5:
Gioca una partita accorta e qualitativa in cui macina tantissimi chilometri sulla corsia di competenza limitando molto Salvio difendendosi attaccandolo. Mette un gran pallone a Callejòn nel primo tempo, ma lo spagnolo non riesce a battere un buon Ederson. Ne mette uno molto simile a Mertens, da cui il belga inventa il raddoppio.

Diawara 6,5:
Complice la giovane età, complice forse una distanza tra i reparti inizialmente non sufficientemente corta, sbaglia qualcosa di troppo nel primo tempo. Nella ripresa si scioglie e cresce tantissimo facendo ottime cose in entrambe le fasi.

Hamsik 7:
Lo volevamo trascinatore e così è stato. Non fa cose esagerate, ma gioca una partita solida, concreta, attenta e precisa in entrambe le fasi da vero leader.

Allan 6,5:
Ci voleva un grande Allan per non far rimpiangere il fantastico Zielinski visto contro l’Inter, e così è stato! Gioca una partita di rara intensità, preziosissimo nello spezzare il gioco avversario, ma anche sempre bravo a trovare lo spazio per farsi servire tra le linee e dare respiro alla manovra azzurra.

Insigne 7:
Gioca una partita di personalità fuori dal comune. Torna indietro, ripiega, lotta e poi inventa, crea, dribbla, lancia. Si dimostra stasera un giocatore veramente di importante caratura europea.

Callejòn 8:
Una delle migliori prestazioni della sua carriera napoletana, forse la migliore considerandone l’importanza. Domina letteralmente la corsia di competenza attaccando a ripetizione la linea avversaria che se lo vede comparire da tutte le parti senza riuscire a metterci una pezza. Il gol poi, è semplicemente alla Callejòn.

Gabbiadini 6:
Prova positiva, che sarebbe potuta essere ottima se solo avesse avuto un po’ più di cattiveria nelle circostanze in cui è stato messo in condizione di calciare a rete. Come contro l’Inter però, ne va elogiata la gran crescita dal punto di vista del lavoro per la squadra.

(Mertens 7,5):
Tutto come previsto: entra nell’ultima mezzora e spacca la partita. Assist fantastico, gol anche di più e tanti spunti di qualità che rappresentano il quid pluris per un Napoli che aveva fatto bene anche nella prima ora di gioco ed a cui mancava soltanto la scintilla per esplodere nel cielo di Lisbona.

(Zielinski 6,5):
Entra nel finale e dà subito un grande contributo alla squadra nella gestione del possesso palla. Bene anche quando viene provato nel tridente dopo l’ingresso di Rog.

(Rog SV)

Sarri 7,5
L’ha preparata benissimo ed ha avuto ragione lui. Le notizie da Kiev aiutano la squadra a sciogliersi e alla fine l’ultima mezzora non è quella dell’assalto del Benfica, come forse si sarebbe aspettato, ma quella in cui il suo Napoli azzanna la gara e la va a vincere con l’ingresso di Mertens, lasciato appositamente in panchina, come mossa decisiva. Chapeau.

 

di Andrea Falco