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Sarri in conferenza stampa: ‘Incontro con la Juventus? Querelerò chi l’ha scritto’

Alla vigilia di Napoli-Genoa, al centro sportivo di Castelvolturno, il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa. La stessa è iniziata con qualche minuto di ritardo perchè, il tecnico azzurro, era impegnato in riunione:

“Non parlo di cose che non siano Napoli-Genoa. Pensare a quello che succederà tra un mese nel calcio è una pazzia. Nel calcio può cambiare tutto in meglio o in peggio. Ci sarà un momento di calendario mostruoso, è brutto che ci si giochi così tanto in 7-8 giorni ma ci penseremo quando sarà il momento.

Non è difficile preparare la partita di domani se i giocatori riescono a estraniarsi da tutto e pensare solo a questa partita. Per noi è fondamentale, senza retropensieri. Affrontare il Genoa è difficile, lo sappiamo. Sono sempre partite fisiche che loro sono bravi a sporcare creando duelli uomo contro uomo. La lucidità giusta per vincere si trova soltanto con l’approccio giusto alla partita.

A Bologna non abbiamo fatto una buona fase difensiva: 10 tiri e 4 occasioni concesse sono troppe. Non facciamo tanti errori, ma ne facciamo di così grossolani che ci costano sempre qualcosa. Sono contento della fase offensiva vista in Emilia, ma non di quella difensiva. 

-9 dalla Juve? Il calcio non è come il pugilato, non si vince ai punti. Possiamo anche essere esteticamente più godibili ma questo non porta punti in classifica. La squadra più forte è quella prima in classifica, non quella che gioca meglio.

Il Napoli deve riuscire a trasformare la supremazia che spesso ha sul campo in risultato: questo si ottiene con mentalità, cattiveria, intensità, determinazione. Frutto di una cosa che si può chiamare in mille modi ma che si può sintetizzare nella parola mentalità

Turnover? Domani si pensa al Genoa con la migliore soluzione possibile. Poi si vedrà cosa cambiare per le prossime partite

Pavoletti sta crescendo, è chiaro che è un giocatore solido e muscolare, non un brevilineo brillante di quelli che in 2-3 sedute di allenamento già sono al meglio. Per star meglio avrebbe bisogno di qualche minuto in campo, ma noi non possiamo permetterci di concedere minuti a chi non sta benissimo. Il problema è sempre lo stesso.

Simeone è un giovane attaccante che ha caratteristiche importanti. E’ sempre pronto ad attaccare la profondità e va sempre a contendere ogni pallone. Tra i giovani mi sembra uno di quelli più interessanti.

Callejòn è un giocatore importantissimo per noi, lo è stato anche prima di me. E’ uno di quei giocatori a cui gli allenatori non  rinunciano volentieri ma magari prendersi un po di riposo può anche essere una cosa positiva per lui, nonostante abbia tempi di recupero decisamente più brevi rispetto alla media dei giocatori. Mi fa piacere che con me si diverta. Una squadra che si diverte ha più possibilità di divertirsi. Rapporto schietto con lui? Ci siamo detti subito in faccia  cosa pensavamo, lui non era sicuro di restare dopo una settimana tornò da me e mi disse “resto a tutti i costi”.

I giovani che abbiamo sono molto forti ma devono lavorare per sviluppare una mentalità da grandi giocatori. Non è facile tenerli perchè poi arrivano grandi offerte, irrinunciabili. Se voglio garanzia sulla loro permanenza? Non posso chiedere garanzie sulla permanenza di un giocatore scontento. E’ un problema non solo nostro, ma di tutto il calcio italiano: siamo diventati il terzo mondo.

Incontro con dirigenti Juventus? Ho già avvisato il mio avvocato per capire se ci sono gli estremi per quelerare la persona che l’ha scritto: notizia priva di fondamento.

Andrea Falco