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HIGUAIN, LA FINALE DI CHAMPIONS PER SCOLLARSI UN’ETICHETTA O PER NON TOGLIERSELA MAI PIÙ

La sera di Napoli-Frosinone, ultima giornata del campionato 2015-2016, rimarrà per sempre tra i ricordi più intensi della tifoseria partenopea:

Gonzalo Higuain realizza una tripletta straordinaria (con tanto di gol in rovesciata acrobatica) grazie alla quale raggiunge la quota di 36 reti in classifica marcatori, battendo così il record assoluto di gol segnati da un calciatore in un campionato di Serie A https://www.youtube.com/watch?v=mR1QSxhJ7ik); il Napoli, con la vittoria di quella sera, si classifica al 2° posto in campionato qualificandosi alla fase a Gironi della Champions League.

il binomio Higuain-Napoli sembrava, davvero, essere inscindibile

E invece…

Gonzalo Higuain, dopo quella sera, non indosserà mai più la maglia azzurra del Napoli perché…

un giorno, all’improvviso, si innamorò della Juventus !

http://www.lastampa.it/2016/07/27/multimedia/sport/calcio/qui-juve/higuain-dal-balcone-della-sede-juve-espone-la-sua-nuova-maglia-numero-KmJeaS59DF6OhxVJ6GNV5M/pagina.html

Capire le ragioni che hanno portato Higuain ad effettuare una scelta di questo tipo non ha solo una valenza di carattere sportivo ma ne ha anche, se non soprattutto, una di carattere antropologico e sociologico.

A differenza di quanto accade spessissimo nel calcio moderno, non c’è infatti il denaro dietro alla scelta di Higuain:

i soldi in più che Higuain ha guadagnato con la Juventus sono troppo pochi rispetto a quelli che anche il Presidente De Laurentiis gli avrebbe garantito con l’inevitabile adeguamento del contratto che sarebbe seguito alla stagione dei 36 gol.

L’ambizione personale di vincere trofei, in una carriera certamente ricca di soddisfazioni a livello personale ma molto povera a livello di palmares, è sicuramente la variabile giusta su cui iniziare a ragionare ma, di per sé, non basta a spiegare quanto accaduto.

Un simile sentimento, infatti, non nasce… un giorno all’improvviso… ma solitamente cresce lentamente e inesorabilmente con il passare del tempo, prima di sfociare in un disagio totale.

La felicità che invece aveva accompagnato il volto di Higuain per tutta la sua ultima stagione partenopea, culminato con l’apoteosi a lui riservata nella serata del record, testimoniano che nel suo animo non veniva covato nessun sentimento di questo tipo… di sicuro non in maniera tale da indurlo a pensare di lasciare la Napoli che lo aveva designato a suo nuovo paladino.

E allora… c’è di più rispetto a una semplice “ambizione di vittoria”.

E quel di più… va ritrovato nella notte di lucida follia che coglie tutti i componenti della nazionale argentina (Leo Messi in primis) seguita alla sconfitta nella finale di Copa America del Centenario (avvenuta il 27 giugno 2016… vale a dire esattamente a metà fra la notte di Napoli-Frosinone e l’annuncio di Higuain alla Juventus).

La nazionale argentina non vince più nessun trofeo dalla Copa America 1993, nonostante nel ventennio successivo non siano affatto mancate stelle di primissimo ordine.

Nel 2014 e nel 2015, la nazionale albiceleste arriva per due volte a un passo dal trionfo: finale dei Mondiali nel 2014 e finale di Copa America nel 2015. In entrambi i casi viene battuta.

In entrambi i casi al centro dell’attacco, al fianco di Messi, viene schierato titolare Higuain che in entrambe le circostanze si macchia di errori grossolani davanti alla porta (compreso un rigore tirato alle stelle nella serie finale della Copa America 2015).

Ebbene,

nel 2016 il copione si ripete nuovamente identico: l’Argentina arriva in finale; al fianco di Messi gioca Higuain; Gonzalo si macchia di un grave errore sottoporta; l’Argentina perde la finale.

A fine partita nello spogliatoio argentino succede l’inverosimile.

La frustrazione che coglie i calciatori è incondizionata, così come sconfinati sono gli sfottò che in tempo reale i giocatori ricevono da tutte le parti del mondo, tramite i social network.

http://www.corrieredellosport.it/foto/calcio/euro-2016/2016/06/27-12920705/argentina_higuain_bersaglio_dei_social_per_il_ko_con_il_cile/#9

Quella sera, Leo Messi perde il lume della ragione e annuncia al mondo intero che non intende indossare mai più la maglietta della nazionale.

Quella sera, Gonzalo Higuain perde il lume della ragione e decide di lasciare il Napoli.

La scelta di lasciare il Napoli deriva quindi dalla frustrazione di scoprire che proprio nell’anno in cui viene maggiormente osannato in Italia e in Europa, per via del record di gol, Higuain si sente considerato in patria come il peggior attaccante che abbia mai indossato la maglia della nazionale, bollato per sempre come un attaccante perdente che non solo non incide positivamente nelle finali (cosa di cui viene accusato Leo Messi) ma che, addirittura, incide negativamente.

https://www.youtube.com/watch?v=dOmIj5qtggI

Higuain pensa quindi che rimanendo a Napoli non avrebbe nessuna possibilità di riabilitare la propria immagine in patria visto che la neanche la quantità industriale di gol realizzati in maglia azzurra era minimamente servita ad arginare le contestazioni verso di lui.

L’unica via che Higuain ritiene possibile per cercare di riabilitare la propria immagine è quella di vincere la Champions League… cosa che chiaramente Gonzalo ritiene impossibile da realizzare a Napoli.

Di certo,

quella sera Higuain non decide di andare alla Juventus.

Decide “solo” di lasciare Napoli per andare a giocare in una squadra capace di vincere la Champions League.

Appurata la volontà del Presidente De Laurentiis di non liberare il giocatore se non dietro il pagamento totale della onerosissima clausola risolutiva, e appurato che in Europa solo la Juventus si dimostra disponibile a sborsare i 90 milioni necessari, Gonzalo Higuain non recede dai suoi propositi, accettando di trasferirsi proprio alla Juventus, mettendo così in atto uno dei più grandi “tradimenti” che la storia del calcio italiano ricordi.

In questa analisi “antropologica” non si può non sottolineare come, comunque, un senso di disagio per questo “tradimento” Gonzalo lo abbia provato.

Disagio che lo ha portato a commettere alcuni errori di stile quali, ad esempio, aver effettuato nottetempo in Spagna le visite mediche per la Juventus all’insaputa del Calcio Napoli, oppure non aver telefonato al Mister Maurizio Sarri che enormi meriti aveva avuto nella consacrazione europea di Higuain stesso.

Ma c’è un altro errore che, dal punto di vista tecnico, in molti (soprattutto a Napoli) gli hanno imputato: quello di avere ritenuto la Juventus una squadra con la quale potere vincere la Champions League.

E invece… va riconosciuto a Gonzalo Higuain che la scelta della Juventus, da questo punto di vista, si è mostrata corretta, perché aldilà di come andrà a finire la finale della Champions League 2017, tra Juventus e Real Madrid, i bianconeri hanno ampiamente dimostrato al mondo intero di essere squadra in grado di vincere il trofeo più importante d’Europa.

Higuain ha dunque senz’altro vinto la scommessa (che, come detto, non era per niente scontata) di andare a giocarsi una finale di Champions League con la Juventus.

Nel caso in cui dovesse vincere la Coppa, magari anche da protagonista, riuscirebbe totalmente nel suo proposito iniziale, dimostrando a tutti (napoletani in primis) che la sua scelta di andare alla Juventus, pur rimanendo per sempre “inelegante” (per usare un eufemismo!), sarà stata felicissima.

Va però detto che, nel caso in cui dovesse perdere la finale (a maggior ragione se dovesse anche macchiarsi, nuovamente, di un qualsivoglia errore grossolano) non farebbe altro che confermare la sua fama di attaccante perdente che, davvero, sarebbe “sbeffeggiato” sempre di più dal suo stesso popolo.

Quindi, caro Gonzalo, nella finale contro il Real Madrid, è per te in palio non solo la Champions League ma soprattutto il giudizio definitivo che la tua patria darà sulla tua carriera.

E’ quello che ti sei cercato.

Buona fortuna.

Vittorio de Gaetano