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IL CALCIO AI TEMPI DEI SOCIAL – La rivoluzione di Facebook Watch!

Le cose cambiano e come se cambiano! Rieccoci al quarto appuntamento di Affari Social: oggi affronteremo la tematica inerente a Facebook Watch, dal 5 settembre già attivo negli Stati Uniti, una nuova piattaforma video legata al social media che vanta 2 miliardi di spettatori.

Mark Zuckerberg, fondatore del social più utilizzato al mondo,l’ha detto chiaramente: “Vogliamo riprogettare le esperienze attraverso la lente di una comunità online, iniziando dai video”.

La vera sfida è andare all’assalto del mercato pubblicitario televisivo: 200 miliardi di dollari l’anno, contro i 23 miliardi dei video sulla rete.

Watch permetterà ai produttori di pubblicare tutto: serie, dirette sportive, documentari, film reality. Il video quindi per stessa ammissione di Zuckerberg (lo disse un anno fa mentre presentava conti in crescita del 59%) sarà al centro di tutte le app e dei servizi.

La concorrenza, ovviamente, non mancherà.

Reed Hastings (cofondatore di Netflix) ad esempio ha spiegato che “l’errore più grosso fu non iniziare prima le autoproduzioni di serie tv”. In principio fu House of Cards, poi vennero Narcos o Suburra, per 6 miliardi l’anno di investimenti.

Per far decollare Watch Facebook ha un budget da 1 miliardo. 

E un altro miliardo lo mette in campo Apple che ha appena assunto due produttori emergenti (Breaking Bad, The Crown, The Black List) come Jamie Erlicht e Zack Van Amburg strappandoli a Sony Pictures.

Dopo l’assalto al mondo della musica e a quello della stampa ora è la televisione a finire nel mirino.

“Che tutta la televisione passerà per la rete è assodato. Vecchie e nuove realtà, senza distinzione” ha detto Pierre Chappaz, Fondatore della Teads, azienda francese che ha inventato format innovativi di pubblicità video online.

Ovviamente nemmeno per Watch di Facebook tutto sarà semplice. Già nelle scorse settimane calcioefinanza.it aveva raccontato i passaggi chiave che i social dovranno fare per entrare in maniera pesante nel mondo dei diritti televisivi sportivi. Al momento l’offerta non è ancora strutturata. Ma il miliardo da spendere in produzioni originali nel 2018 è il punto di partenza.