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DEL PIERO: “NAPOLI-JUVE E’ LA PARTITA DELL’ANNO!”

“La partita dell’anno”. La battezza così, Alessandro Del Piero: il conto alla rovescia verso Napoli-Juve è giunto alla fine ed è l’ex capitano bianconero racconta a SportMediaset.it: “Finora il Napoli ha dato segnali di gioco straordinari, una vittoria gli servirebbe per dire possiamo arrivare fino in fondo‘. La Juve, invece, deve dare uno strattone, serve un colpo da campioni: una vittoria le permetterebbe di dire ‘siamo tornati, ci siamo ancora’”.

Le luci di Natale, il freddo pungente. Dicembre inizia la sua rincorsa al 25 con una giornata di calcio da ricordare. L’elettricità per la sfida Napoli-Juve mista alla curiosità e alla malinconia di vedere il sorteggio dei Mondiali senza l’Italia. Alessandro Del Piero, appena sbarcato a Milano, presenta il suo libro “Detto tra noi”, edito da Mondadori e realizzato grazie a eFanswer, una piattaforma che ha permesso ai fan di porgere all’ex 10 della Juve ogni sorta di domanda: quesiti ai quali Alex ha risposto, senza nascondersi. Ne è nato una biografia nella quale si scorgono dei particolari della vita recente di Del Piero che non erano mai stati rivelati. Ma l’attenzione, per tanti, è su Napoli-Juve.

Deciderà lo scudetto? In fondo siamo solo all’1 dicembre…
“È la partita dell’anno, perché ci sono delle cose che vanno al di là del risultato. Dal punto di vista emotivo questo match dirà tanto: lascerà un segno all’interno dei gruppi, nel cuore delle squadre”.

Una partita con la quale la Juve potrebbe arrivare a -1 o il Napoli scappare a +7.
“Il Napoli ha dato segnali di gioco straordinario, ha dimostrato forza e continuità. Sembra che abbia tutto a puntino, gioca in casa che è un bel vantaggio. La Juve ha sempre dimostrato di essere la più forte nelle ultime sei stagioni, e ha ancora tutte le qualità per poterlo fare. Ma queste partite sono quelle che hanno un sapore diverso, non decide lo scudetto ma ci dirà tanto”.

Napoli-Juve alla finestra, il sorteggio dei Mondiali senza l’Italia. Quanto fa male?
“È un momento difficile per il calcio italiano. Quello che è successo lascia tutti con l’amaro in bocca, ce ne renderemo conto la prossima estate. La gente straniera mi ferma per strada e mi fa le condoglianze per l’eliminazione dell’Italia. Sarà pesante non vedere la nostra Nazionale in Russia. Questo per farvi capire l’impatto. È ovvio che ci deve essere una riflessione, bisogna fare dei passi in avanti, bisogna aggiustare tante cose. Certo, alla luce di questo, resta l’aspetto emotivo: dovrò spiegare ai miei bambini cosa è successo. Mi viene in mente quando avevo 8 anni e guardavo l’Italia nell’82, o quando ne avevo 12 seguivo tutte le partite”.

Una biografia diversa. Ci sono tante cose che non hai mai raccontato della tua vita post-Juve.
“Abbiamo raccolto le curiosità ed è uscito un libro pieno di curiosità. Sono arrivate domande di tutti i tipi dai tifosi, ne sono arrivate tantissime. Da qualche anno ho iniziato una vita nuova, nella quale il calcio è sempre presente. È sempre la mia passione. E poi ho scoperto il mondo, ho vissuto in Australia, in India e ora mi sono trasferito negli States. Ho tante curiosità, ho degli obiettivi e delle competenze. Potrebbe non essere solo legato al calcio giocato, vediamo”.

India e Australia, due esperienze diverse.
“Ho visto un calcio ovviamente differente da quello che conoscevo. Basti pensare alle infrastrutture, in Australia molto belle, in India meno. Ma anche alle cose più piccole: per una volta dovevo portarmi la borsa, in aeroporto. In Australia ho trovato un calcio organizzato, ho sentito il calore dei tanti italiani che vivono lì. L’impatto in India è stato parecchio forte”.

Buffon ha fatto capire che sarà l’ultima stagione: ci sono analogie con il finale della tua carriera?
“Ogni addio ha delle analogie e delle differenze. Ci sono dei giocatori che vorremmo giocassero sempre, come Gigi. Continuiamo a fare il tifo per lui, poi vedremo”.

FONTE: SPORTMEDIASET