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Var-day – Rizzoli: “Senza Var ci sarebbero stati più errori!”

Var al San Paolo

A Milano oggi si è tenuta la “giornata del VAR”, una riunione tenutasi negli uffici della Lega Serie A tra arbitri e allenatori, seguita a ruota da una conferenza stampa degli stati generali della classe arbitrale italiana.

Nicola RizzoliMarcello Nicchi e Roberto Rosetti hanno tenuto una conferenza stampa per parlare degli argomenti affrontati relativamente al VAR. Presente anche il presidente dimissionario della FIGC e commissario della Lega A Carlo Tavecchio, il primo a prendere la parola: “La Federazione è sempre più convinta di aver fatto una buona scelta con il VAR, siamo stati i primi in Europa, ma adesso dobbiamo fare aggiornamenti e migliorare, avendo a disposizione uno staff di livello mondiale. Gli allenatori sono stati interessati e l’incontro è stato positivo. Stiamo costruendo qualcosa di importante e con il tempo perfezioneremo tutto”.

Prende la parola Marcello Nicchi: “Ringrazio tutti al primo giro di boa. Lo strumento tecnologico funziona bene, anche se deve essere migliorato. Ringrazio le tre commissioni nazionali CANA, CANB e CANC”.

Parola a Nicola Rizzoli: “Stiamo crescendo giorno dopo giorno, gli arbitri hanno lavorato bene in questi primi mesi e anche se all’inizio del campionato c’era poca esperienza adesso le cose stanno migliorando. Qualche errore è stato commesso e poteva essere evitato ma l’esperienza si fa solo in questo modo. Gli arbitri si sono messi a completa disposizione e sono convinti della potenzialità di questo progetto. Tutti crediamo in questa novità e andiamo avanti tutti insieme. I risultati finora sono positivi, abbiamo analizzato con gli allenatori i vari episodi e abbiamo spiegato le nostre ragioni, sottolineando anche gli errori”.

Parla Roberto Rosetti: “Obiettivamente meglio di così non potevamo iniziare e anche gli allenatori hanno risposto presente, partecipando alla grande. La discussione è stata positiva e la riunione è stata di altissimo livello. L’obiettivo del progetto è quello di avere un calcio più giusto, senza disturbare la bellezza del gioco. Stiamo lavorando con una competenza che viene riconosciuta anche a livello internazionale e altri paesi stanno prendendo spunto da noi. Il VAR non è un progetto perfetto ma stiamo cercando di eliminare tutti gli errori. In Serie A, in Bundesliga, in Portogallo e in MLS, oltre all’Australia e alla coppa Libertadores, il progetto è già stato utilizzato, in Inghilterra c’è nelle coppe, in Francia lo stesso e presto arriverà anche in Spagna. Anche la FIFA lo ha introdotto e questo fa capire che questo è un progetto internazionale. Al termine della stagione presenteremo una relazione per migliorare ancora il protocollo: al momento questo è scritto dall’IFAB e unico per tutte le Nazioni. Il VAR è applicabile solo per “clear and obvious mistakes” e la decisione finale è sempre presa dall’arbitro. Le quattro situazioni sono chiare: gol, rigori, cartellini rossi ed errori d’identità. Tutte queste cose vengono sempre controllate. Nell’errore di identità è compreso anche il cartellino giallo. Con gli allenatori abbiamo visto anche dei video per far vedere le varie situazioni”.

Viene mostrato adesso un video con un azione nella quale è stato utilizzato il VAR durante la partita tra Genoa e Juventus in Serie A, alla seconda giornata con un calcio di rigore concesso ai rossoblù per fallo di Rugani su Lapadula. Questo il commento di Rizzoli: “Il penalty non era stato visto e la decisione è stata giustamente cambiata ma non è stata valutata la precedente posizione di fuorigioco dell’attaccante. Abbiamo sbagliato e lo abbiamo ammesso. Come abbiamo già detto serve esperienza e in futuro cercheremo di non far succedere più una cosa del genere”.

Ancora Rizzoli: “Grazie alle nostre immagini abbiamo delle telecamere molto precise, con le linee tracciate che sono molto meglio rispetto a quelle che siamo abituati a vedere in TV. Nella sfida tra Atalanta e Juventus, in occasione del gol annullato a Mandzukic abbiamo lavorato molto bene, riguardando l’azione fin dal momento del fallo di Lichtsteiner su Gomez”.

Riprende la parole Rosetti: “I tempi ri revisione del VAR sono diminuiti molto. Nelle prime 3 giornate la media era di 1 minuto e 22 secondo, successivamente siamo passati a 40” e adesso siamo a 29”. Questo per rivedere le immagini mentre per quel che riguarda l’overrule siamo passati da 2’35” fino a 1’15’. Parlando invece del tempo effettivo di una gara ci accorgiamo come nel 2015/2016 era di 49’1”, adesso si gioca circa 2′ in più. Su 210 partite nelle quali c’era il VAR sono state guardate 1078 situazioni, 5,1 a partita. Tutte le reti vengono controllare e in più sono stati rivisti 282 rigori e 214 rossi. Nella maggior parte dei casi sono stati controlli silenti mentre gli overrule sono stati 60: una situazione ogni 3,5 partite. Il nostro obiettivo era quello di non incidere troppo e di non interrompere troppo le gare: il rischio era quello di rovinare il calcio. Nei 60 overrule ben 43 sono state controllate in campo dall’arbitro mentre in 17 casi ha deciso solo il VAR. I go annullati dal VAR per fuorigioco, precedentemente convalidati, sono stati 12, 3 invece sono stati dati nonostante il guardalinee avesse alzato la bandierina. Un altro dato importante dice che nelle 49 situazioni dove l’arbitro è andato al monitor per 6 volte lo stesso direttore di gara ha confermato la decisione che aveva preso”.

Torna a parlare Rizzoli: “Abbiamo analizzato anche i nostri errori. In tutto sono stati 11, sulle 60 correzioni fatte: una volta era fuori dal protocollo, quando l’arbitro ha fermato il gioco in anticipo, una riguarda l’attacking phase possession, due fuorigioco, un rigore e sei falli di mano. Degli 11 errori sette hanno influenzato il risultato. Senza VAR ci sarebbe stato il 5,6% di errori mentre con la tecnologia siamo arrivati all’1%. Il nostro obiettivo è quello di arrivare praticamente a zero ma l’1% è certamente accettabile. I falli sono diminuiti dell’8,8% mentre i rigori sono in aumento del 5,5%: questo significa che c’è più controllo all’interno dell’area. I cartellini rossi sono meno e quelli per proteste sono zero in questa stagione, contro i cinque dell’anno scorso. Queste statistiche sono molto positive per noi, ci sono atteggiamenti più composti e lo spettacolo ne trae beneficio”.

Ancora Rizzoli: “Prendiamo in esame il timing per per il fuorigioco. Durante la prima giornata, in Bologna-Torino, l’arbitro ha fischiato prima del termine dell’azione e non è stato possibile utilizzare il VAR concedendo il gol annullato ai granata. Da quel momento i guardalinee aspettano sempre, a volte anche troppo, ma nel derby di Roma è stata presa la giusta decisione quando dopo pochi minuti è stato annullata una rete a Immobile. Anche il comportamento del giocatore e dell’arbitro Rocchi è stato esemplare. Nonostante il VAR i guardalinee devono assumersi la responsabilità quando sono sicuri al 100% per evitare che si perda troppo tempo. Le situazioni vengono valutate in maniera diversa anche in base alla zona del campo dove si sta svolgendo l’azione. C’è molta più leggerezza quando siamo a centrocampo, diverso invece il caso in area di rigore”.

Nicola Rizzoli prosegue parlando dei falli di mano: “Queste situazioni sono molto complicate e si deve valutare la volontarietà e l’intenzionalità. Se un giocatore vuole prendere la palla con il corpo si ha la punibilità, visto che si voleva creare ostacolo, e nel caso in cui la colpisca col braccio si deve fischiare. Nel caso contrario la situazione è diversa perché si propende per la non punibilità. L’arbitro descrive sempre ciò che vede prima che l’azione venga rivista al VAR. In Inter-Sampdoria Rocchi aveva concesso un rigore per fallo di mano di Skriniar ma poi ha cambiato idea dopo aver rivisto, mentre in Crotone-Napoli il braccio di Mertens è stato valutato attaccato al corpo ma probabilmente si sarebbe dovuto rivedere le immagini”.

Ancora Rizzoli: “L’arbitro deve prendersi il tempo necessario: è più importante la decisione corretta rispetto al tempo impiegato. Il tempo di recupero è invece di un minuto in caso di azione dinamica mentre a gioco fermi si recupera da quando l’arbitro impedisce la ripresa del gioco per aspettare il VAR. Per quel che riguarda le proteste abbiamo ribadito il fatto che non si può richiedere il VAR e nel caso un giocatore o un allenatore lo faccia verrà punito. Gli arbitri, quando potranno, daranno anche delle spiegazioni ai tecnici e ai calciatori. Non ci nascondiamo dietro gli errori, li abbiamo fatti e lo abbiamo ammesso ma cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno. Gli italiani sono stati chiamati per fare gli stage prima del Mondiale in Russia”.

Iniziano le domande dei giornalisti:

Avete fatto vedere la situazione di fuorigioco con il frame dove vediamo il pallone ancora attaccato al piede di colui che passa la palla, noi siamo invece abituati a vederla staccata. Qual è quello giusto?
Risponde Rizzoli: “Molto importante stabilirlo. Prendiamo in esame il momento in cui la palla impatta sul piede e cambia direzione, non quando il pallone si stacca dal piede. Stiamo comunque lavorando per migliorare la tecnologia”.

Alcuni arbitri hanno utilizzato di più il VAR. Vi chiedete perché?
Risponde Rizzoli: “Analizziamo tutte le componenti ma è inevitabile che ci siano differenze. La comunicazione però c’è sempre e se un direttore di gara ha visto meglio il VAR non interviene”.

Avete detto che quando si parla di centimetri la decisione dell’arbitro deve rimanere. Quanto è il limite?
Risponde Rizzoli: “Quando si parla di pochissimo è giusto che la decisione resti quella del campo, quando invece i centimetri vanno in doppia cifra, da 10 in poi, si cerca di cambiare ma non c’è un limite ben preciso”.

Come avete valutato il fallo di mano di Mertens a Crotone?
Risponde Rizzoli: “Ne abbiamo discusso serenamente. L’arbitro ha valutato il braccio attaccato al corpo e non punibile. Il VAR deve verificare ciò che l’arbitro ha visto. Dove si nota l’incongruenza il VAR deve comunicare diversamente all’arbitro. In quel caso si sarebbe forse dovuto valutare diversamente ma il regolamento, sui falli di mano in particolare, è veramente complicato. Gli allenatori hanno condiviso. Non abbiamo le immagini per poter valutare anche il braccio di Bernardeschi in Cagliari-Juventus ma presto lo faremo. Anche in Fiorentina-Atalanta è stato commesso un errore nella trattenuta su Astori ma è stato dettato dall’inesperienza. L’arbitro ha visto una cosa e non è stato corretto dal VAR”.

E’ corretto dire che l’arbitro è più propenso ad accettare consigli?
Risponde Rizzoli: “No. Non è questo l’obiettivo. Vogliamo che il gioco sia fluido e spettacolare”.

In Genoa-Juve si sente il VAR che chiede più volte di rivedere. Non si rischia che non ci sia il chiaro errore?
Risponde Rizzoli: “No, perché l’arbitro aveva valutato l’azione in un modo completamente diversa”.

Quanto siamo distanti dalla possibilità che la decisione venga spiegata anche ad addetti ai lavori e pubblico durante la partita?
Risponde Rosetti: “Il nostro compito è quello di seguire alla lettera ciò che dice il protocollo ma il progetto è in grande evoluzione e cercheremo certamente di migliorare con il tempo, prendendo spunto anche da ciò che sentiamo e leggiamo”. Nicchi aggiunge: “Non dobbiamo dire adesso cosa ci piacerebbe. Portiamo avanti il protocollo”.

 

FONTE: TMW