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RILEGGI LIVE – Le prime parole di Carlo Ancelotti!

ANCELOTTI CONFERENZA LIVE – Prima conferenza stampa per Carlo Ancelotti come allenatore del Napoli. Il tecnico azzurro, subentrato a Maurizio Sarri nel corso dell’estate, parla per la prima volta davanti ai giornalisti per chiarire quali sono gli obiettivi della prossima stagione, per commentare il mercato già fatto e quello che potrà ancora esserci ma anche per discutere delle volontà che lo hanno portato a scegliere Napoli e il Napoli per ricominciare la sua avventura in Serie A dopo tante vittorie con Chelsea, PSG, Real Madrid e Bayern Monaco.

Ancelotti, prima conferenza come allenatore del Napoli: segui live le parole del tecnico

“Ho voluto tornare in Italia e ringrazio il Napoli che ha creduto nelle mie capacità, una società che ha voglia di crescere e migliorare e con un progetto interessante. Dal punto di vista tecnico la filosofia di gioco è stata interessante e vicina alle mie idee. Dobbiamo essere competitivi su tutti i fronti più a lungo possibile. Ronaldo? E’ il migliore al mondo. Certamente il calciao italiano trae grande vantaggio dal suo approdo. Casualmente torno nell’anno in cui arriva lui, magari tra 10 anni ce ne si ricorderà. Ne traggono vantaggio tutti, per noi sarà una motivazione in più. L’idea di gioco della squadra non cambierà moltissimo, poi ovviamente io ho le mie idee. Con il Presidente ho chiarito subito che volevo tenere la maggior parte dei giocatori, a questi abbiamo poi affiancato dei profili giovani e interessanti. Non è facile migliorare questa rosa, con il loro entusiasmo si può essere competitivi. Hamsik giocherà nella posizione che era di Jorginho, ha esperienza e può giocare in un ruolo con meno dispendio energetico. Diawara ha già dato segni di grande solidità, comunque. Mertens non penso possa fare l’ala ma potrebbe giocare dentro le linee. La Juventus? Non è il potere, è una squadra molto forte che ha vinto gli ultimi campionati. Sicuramente sarà un avversario fortissimo ma se dobbiamo fare questi calcoli ci saranno anche l’Inter e le altre squadre. Il calcio italiano ha mostrato molta incertezza in tutte le zone. Noi dobbiamo prendere la nostra strada, che ci deve portare più avanti possibile in ogni competizione. Non siamo qui per pettinare le bambole ma per cercare di vincere. L’ambizione e le motivazioni sono tante, la squadra è giovane: mi piace l’ambiente, la città l’avevo vissuta da avversario e avevo capito quanto potesse essere stimolante. Ho scelto di vivere in città perché Napoli mi piace molto, ha un panorama magnifico e ben volentieri resto centrale. Non ho mai allenato nessuno di questi ragazzi, a livello caratteriale è un gruppo molto sano e ricettivo. Albiol, Callejon e Hamsik hanno molta esperienza e aiuteranno tutti a essere altruisti. Mertens? Attaccante completo, ero perplesso sul fatto che potesse fare la punta ma poi ha fatto tanti gol. Può giocare anche dietro la punta e come esterno ma non come ala, voglio cercare di sfruttarlo in queste posizioni. Meret pensiamo sia un giovane talento, Karnezis ha grande esperienza e può aiutarlo nella crescita. Inglese ha fatto molto bene al Chievo, anche lui ha grandi potenzialità a mio parere. Fabian Ruiz è un centrocampista completo, non può giocare davanti alla difesa ma può giocare come mezzala, ha più o meno le stesse caratteristiche tattiche di Mertens. Callejon è formidabile come esterno anche se meno bravo nelle linee. Modulo? Possiamo giocare con il 4-3-3 e il 4-2-3-1, dipende se abbiamo la palla o no. Uno degli obiettivi è sicuramente passare il girone di Champions League, sicuramente saremo competitivi. Il sopracciglio inarcato? Semplicemente un riflesso incondizionato. La cresciuta di questa squadra è già avvenuta, negli ultimi anni in Italia è stata al top. Parlerei di continuità, più che altro. Dove si potrà migliorare lo si farà, per esempio con un po’ di esperienza e conoscenza. I 91 punti dell’anno scorso? Questa squadra ha fatto un campionato straordinario ma si possono vincere i campionati anche con 85 punti. L’intenzione è quella di fare di nuovo il massimo. E’ stato scritto che ho parlato con Ronaldo, Benzema, Vidal, David Luiz, Di Maria e Cavani. In realtà ho parlato solo con Giuntoli e con il Presidente. Ho molta stima e tanto affetto per i giocatori che sono stati menzionati ma rappresentano altre esperienze. Siamo alla ricerca di un terzino destro e poi sono da valutare le condizioni di Ghoulam, sul quale però abbiamo delle certezze. Albiol ha deciso di rimanere, Chiriches sta recuperando, Maksimovic è rientrato bene, Tonelli sta facendo bene, abbiamo anche Luperto che stiamo valutando in questi giorni. VAR? Ottima innovazione, anche il Mondiale lo sta dimostrando. Come tutte le cose nuove va migliorata l’applicazione ma è una soluzione positiva per tutto il calcio. Non voglio commentare gli episodi dell’anno passato, non sono informato. Anche in Germania all’inizio ha avuto problemi, mi son stupito due anni fa quando siamo andati fuori con il Real Madrid perché il VAR avrebbe evitato quel problema. Penso che Milik sia una garanzia, l’infortunio è cancellato e ora deve trovare continuità. Il reparto offensivo con lui, Inglese e Mertens è a posto. Il mio obiettivo è rendere felice la gente di Napoli, la passione di questa città è un vantaggio. Da allenatore ho esordito proprio contro gli azzurri. Questo ambiente è positivo e stimolante, ci può aiutare. Ho parlato anche con la Nazionale ma il mio desiderio – e loro lo sapevano – era quello di continuare ad allenare un club, poiché il lavoro del selezionatore è completamente diverso. Meret? Rispecchia la mia idea di portiere ideale, le caratteristiche sono cambiate anche in quel ruolo. Per me l’importante è che abbia due mani per parare”.

Le parole di De Laurentiis

“Ronaldo? Non bisogna obbligare la squadra a giocare per una vecchia-nuova incursione. Quello che hanno fatto Benitez e Sarri e che farà anche Ancelotti è far rendere tutta la squadra. Stamattina ho fatto un tweet per Ronaldo, poi mi sono adombrato perché ho notato poca crescita nel calcio italiano a livello imprenditoriale, per quanto riguarda la situazione audiovisiva. I miei colleghi non hanno mostrato maturità: mi sono battuto come un leone per fare un accordo con Sky per un anno più opzioni. Ora però ci troviamo con questo gap di 250 milioni che Ronaldo reclamerebbe. Rinunciarci il primo anno va bene, però dovevamo lasciare aperta una porta per il futuro. Sarri? Io ho messo le condizioni, ora deciderà lui se gli andranno bene: chi vivrà vedrà. Jorginho non è stato considerato per il gioco di Ancelotti, sono arrivate richieste dal Manchester City e mi dovrò scusare con loro perché la trattativa era chiusa già da quindici giorni. Il giocatore però, per sue ragioni, amerebbe vivere di più a Londra. Inoltre il Chelsea ha offerto di più. Il mio accordo con Abramovich è a prescindere dell’andata o meno di Sarri lì. Chi c’è adesso in rosa non partirà, a meno che Ancelotti non dica il contrario. Andremo a Dublino e giocheremo contro il Liverpool, finalista di Champions League. Poi andremo a giocare contro il Borussia Dortmund e il Wolfsburg. Entro l’ultima amichevole il mister avrà valutato la rosa, poi avremo qualche giorno per valutare qualche cessione. Poi vedremo anche in base a quanto si rinforzeranno gli altri: l’asse, dalla Spagna, si sta rispostando verso l’Italia. Sono fiero di aver preso Ancelotti, è lui il vero top player della squadra. Ronaldo serviva a dare ai tifosi un grande nome per togliere tutti dall’incubatrice, fa dimenticare le difficoltà che avrebbe potuto trovare Allegri nel poter vincere ancora. Adesso la luce è stata posta su un calciatore indiscutibile, inoltre si tratta anche di un assist per la Ferrari. In Italia abbiamo fatto un passo avanti con il VAR, adesso ho cercato di battermi affinché non diventi strumento di polemica. Se non fossero accadute certe cose probabilmente avremmo vinto lo Scudetto. Quello che mi ha dato fastidio dell’anno scorso è stata l’uscita dalle coppe”.