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FOCUS – La “mano” di Maurizio Sarri continua a vedersi, anche in Italia-Polonia

Jorginho

ITALIA POLONIA – L’esordio ufficiale di Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale italiana non è stato certamente dei migliori. D’altronde, l’avvicinamento alla prima gara di questa nuova Nations League è stato caratterizzato dall’appello dello stesso CT a coinvolgere di più i nostri giovani nei principali top club italiani. E poi, la Polonia di Lewandowski e compagni era certamente un avversario ostico da superare.

Fa sorridere come anche in un match del genere, la mano di Maurizio Sarri continui a vedersi. Per quelli scettici verso le coincidenze, non può essere un caso che Italia-Polonia sia stata decisa da due calciatori che devono la propria carriera all’ex tecnico azzurro: Jorginho Zielinski.

Il polacco è stato uno dei migliori per la propria Nazionale, rappresentando un continuo pericolo per la difesa e per il centrocampo italiano, incapaci di prendergli le misure e lasciandolo sempre libero di svariare tra le linee. Grazie al lavoro svolto con Sarri ad Empoli e a Napoli, Zielinski è diventato uno dei talenti più interessanti di Europa, e sia l’avvio avuto in campionato con Carlo Ancelotti, sia la prestazione di ieri lo confermano.

E poi c’è Jorginho, che continua ad essere uno dei calciatori più lucidi ed affidabili della nuova Nazionale di Roberto Mancini. Poche sbavature, tanta qualità: l’italo-brasiliano dimostra che può essere un faro in fase di costruzione, anche in una squadra priva di un sistema collaudato come la selezione italiana. Jorginho è il calciatore sul quale la mano di Maurizio Sarri ha inciso di più: da riserva di Valdifiori ad acquisto da 60 milioni per il Chelsea. Il regista ex Napoli si sta confermando come uno dei calciatori più importanti del movimento italiano, nonché un rigorista infallibile.