MARADONA DORADOS JUAREZ – I microfoni di ‘Si Gonfia La Rete’ hanno raggiunto in esclusiva Facundo Juárez, centrocampista argentino dei Dorados, squadra messicana allenata da Diego Armando Maradona. Tante le curiosità, i modi di fare e qualche aneddoto sul pibe de oro, confessati dal calciatore: “Essere allenati da Maradona è senza dubbio qualcosa di unico per noi argentini, ma anche i messicani hanno capito la passione che tutti hanno per lui.”
Qualche giorno fa il compleanno di Diego..
“Festeggiare il compleanno di Maradona è stato bellissimo: ci siamo allenati e dopo aperto una torta. Ci siamo allenati indossando una maglia speciale con scritto: ‘Buon compleanno Diego’. La notte abbiamo fatto una festa per lui, era felice, ci siamo divertiti: lui merita tanto, noi proviamo a dargli il meglio.”
Allenatore e motivatore
“Ci ha aiutato molto perché la squadra non stava andando benissimo e lui ci ha dato motivazioni. Ti motiva con il solo fatto di essere lui il nostro allenatore. Averlo davanti ti fa salire le pulsazioni a mille, è una grande motivazione. Ci carica come fosse un nostro tifoso, è un tifoso in più. Vuole che la squadra vada bene e noi lo ascoltiamo volentieri. Non sento pressione ad essere allenati da Diego, parliamo molto con lui e cerca di tranquillizzarci sempre. E’ un aiuto in più, il gruppo è felice di lui e anche tutta la gente.”
Napoli, la seconda patria di Diego
“Non sono mai stato a Napoli, non ne ho avuto la possibilità, ma mi piacerebbe molto. So che è una città molto bella, ama Maradona e da Maradona è molto amata. Ha vissuto bei momenti a Napoli, ce li racconta spesso durante le riunioni. Di quando ad esempio si allenava il doppio per essere al passo con gli altri. E’ motivante sapere queste cose ed ascoltarle da lui.”
Sulla Serie A
“Non vedo molto la serie A per colpa del fuso orario, ma so che Napoli e Juve sono due potenze del calcio mondiale . Il calcio italiano è sempre bello e un calciatore sogna di giocarci un giorno.”
Le condizioni attuali di Maradona
“Maradona ha un problema alle ginocchia, ma questo non gli impedisce di lavorare. Cammina col bastone ed è in campo con noi, gioca anche la palla ed è bello vedere in lui tutta questa voglia. Tutti noi cerchiamo di dare il massimo perchè vogliamo farlo felice.”