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L’AVVERSARIO – Tutte le insidie del Chievo targato Di Carlo

Di Carlo
Con il ritorno di Domenico Di Carlo sulla panchina del Chievo, ecco quali possono essere le insidie per il Napoli in vista del match di domenica

Chievo Di Carlo – Quello vissuto dal Chievo in questo inizio di stagione sembra essere uno dei peggiori campionati nella storia recente del club veronese. I clivensi, infatti, sono fermi a 0 punti e senza vittorie all’attivo (solo 3 pareggi che hanno annullato da pochissimo la penalizzazione di inizio campioanto), con il rischio concreto di retrocedere in Serie B dato il ritardo accumulato sulle altre squadre. La situazione tragica ha portato all’ennesimo cambio di allenatore, il terzo della stagione: a seguito dell’addio dell’ex C.T. della Nazionale Ventura, il quale ha lasciato la squadra poche partite dopo aver sostituito D’Anna, al Chievo è infatti tornato Domenico Di Carlo, che l’ambiente lo conosce bene e che ha già ottenuto risultati interessanti con la squadra gialloblu. Ovviamente Di Carlo trova un Chievo diverso (forse anche meno qualitativo) rispetto a quelli lasciati in passato. Troppo presto per delineare una strada tattica. Le tempistiche, però, sono giuste per tracciare un bilancio delle precedenti esperienze dell’allenatore al Chievo, traendone così conclusioni utili per la sfida di domenica pomeriggio.

Il Chievo torna tra le mani di Mimmo Di Carlo: ecco cosa può cambiare

Domenico Di Carlo torna ad allenare il Chievo per la terza volta. Precedentemente, aveva allenato la squadra in due periodi piuttosto diversi e con risultati abbastanza opposti. La prima esperienza di Di Carlo con il Chievo si svolge nell’arco di due anni, dal 2008 al 2010. Di Carlo eredita la squadra dopo l’esonero di Beppe Iachini e il suo bilancio contro il Napoli lo vedrà raccogliere, nella prima stagione, una vittoria e una sconfitta. In quel campionato il Chievo si salva a una giornata dalla fine e dunque il tecnico rimane al suo posto, facendo anche meglio nella seconda stagione: la squadra infatti colleziona 44 punti trovando una salvezza tranquilla. Il dato interessante riguardava soprattutto la fase difensiva, con il Chievo che chiuse la stagione come quinta miglior difesa della Serie A, sopravanzando club molto più importanti e con maggiore costruzione economica alle spalle. Dopo due stagioni, Di Carlo – che nel frattempo era diventato uno dei tecnici più interessanti della categoria – decise di lasciare il Chievo per cercare di fare il salto di qualità con la Sampdoria, all’epoca della storica stagione in cui blucerchiati furono impegnati con il preliminare di Champions League. Purtroppo la stagione prese una piega drammatica che si concluse con la retrocessione della squadra: Di Carlo – che era stato eliminato sia dai playoff Champions che dai gironi di Europa League – fu esonerato prima del finale di stagione.

Dopo questo scottante esonero, nel 2011 Di Carlo torna di nuovo al Chievo, per cercare di rilanciarsi. E in effetti sembra riuscirci, perché concluderà il campioanto a 49 punti (suo record personale) con il decimo posto finale. Purtroppo le prime partite della stagione successiva gli saranno fatali: sarà esonerato dopo 6 giornate a fronte di una sola vittoria alla prima di campionato e di 5 sconfitte consecutive.

Dove nascono dunque le insidie per il Napoli? Presto detto: Di Carlo, innanzitutto, conosce benissimo l’ambiente, come già detto. Un vantaggio non da poco quando si prende una squadra in corsa. Inoltre, l’ex allenatore di Mantova e Parma è conosciuto per curare molto la fase difensiva, senza però tralasciare le situazioni di contropiede (in cui spesso il suo Chievo si è mostrato letale, nel corso degli anni). La voglia di rivalsa della squadra, poi, non è da sottovalutare: il Chievo cerca un risultato importante per ridare un senso al suo campionato e fin troppo spesso, in questi anni, il Napoli ha sofferto le squadre che venivano al San Paolo per chiudersi e ripartire. Di Carlo (il cui ultimo precedentemente contro il Napoli risale a una sfida di Coppa Italia di due stagioni fa, nella quale fu sconfitto 3-1 da tecnico dello Spezia) cercherà di sfidare Ancelotti con le sue armi migliori: la speranza è che inizia a ottenere risultati con il Chievo solo dopo l’incontro di domenica pomeriggio.