Home » Ancelotti, lo storico collaboratore: “Il Napoli può vincere la Champions, Carlo ne è convinto. Turn over? Vi svelo un segreto..”
Napoli News

Ancelotti, lo storico collaboratore: “Il Napoli può vincere la Champions, Carlo ne è convinto. Turn over? Vi svelo un segreto..”

Ancelotti

ANCELOTTI NAPOLI – In una lunga intervista rilasciata al portale Tuttonapoli, lo storico collaboratore di Carlo Ancelotti, Giovanni Mauri, ripercorre le tappe più significative che hanno portato il tecnico all’approdo al Napoli. Una lunga carriera, fatta di successi e momenti indimenticabili, e di conseguenza un’esperienza inqualificabile accumulata. Quella che probabilmente manca agli azzurri per vincere, ma Mauri resta fiducioso: “Non è detto, a volte basta poco. Una squalifica, un infortunio… Una cosa è certa: se la Juve non avesse Cristiano, il Napoli le sarebbe molto più vicino. Non ci sono limiti ai sogni. La rosa è competitiva, la società è seria, i supporters sono caldi, la città è meravigliosa: c’è tutto. La sfortuna di quest’anno è stata la Champions, tutti gli episodi sono girati male…”.

Ma il girone era infernale..

“Ti dirò, quando è uscito il sorteggio ero convinto che si passasse il turno. E come me, lo erano anche mio figlio, Carlo e Davide, al di là delle dichiarazioni. Sapevamo bene come lavorano sia Klopp che Tuchel. Secondo lei, invertendo gli allenatori e mettendo Ancelotti al Liverpool o al PSG, questi club si sarebbero qualificati all’ultima giornata? Le dico di no, che lo avrebbero fatto con 13, 14 punti”.

Obiettivo Europa League?

“Ma questa squadra poteva vincere anche la Champions. Con un po’ di fortuna nel sorteggio agli ottavi, magari potevi ritrovarti ai quarti e da lì in poi accade di tutto. Abbiamo giocato quattro finali, sappiamo cosa vuol dire: ho fatto 123 partite di Champions, Carlo sarà a 140, 150. Una volta che parte, Ancelotti è difficile da fermare. Uscire, a causa di episodi anche casuali, è stato un peccato. Certo, l’Europa League è un obiettivo stimolante sia per lui che per la società. È una competizione molto importante, vedremo lo stesso Napoli agguerrito che ha dato battaglia a Liverpool e PSG”.

L’arrivo di Ancelotti al Napoli

“Arrivò nel momento giusto. Avevamo tutti voglia di tornare in Italia, anche io ero abbastanza stufo di stare all’estero. In realtà, io ero proprio stufo di continuare…”

Resterà a lungo?

“Penso proprio di sì. Sento Carlo contento sia di società e squadra, che di città e pubblico. Ci sono le basi per un progetto lungo ma, ovviamente, nel calcio dipende tutto dai risultati”. 

Il primo Napoli di Carlo

“Mi è piaciuto globalmente, ritengo che abbia un’ottima rosa. E attendo con grande curiosità la carriera di Meret: per me il club ha fatto un grandissimo investimento con lui. Carlo capisce di tattica e di uomini. È partito giocando sulla falsariga di Sarri, poi ha messo a posto le sue coordinate”.

Come si indovina una formazione di Ancelotti?

“Posso dirti solo che bisogna ragionare per reparti, di uno in uno (ride, ndr). Se gioca un certo centrale o un certo terzino, condizionerà anche le altre scelte… Carlo non è uno sprovveduto, non mette in campo la squadra più scarsa o più forte. Sceglie quella che gli dà affidamento, e se avete difficoltà a beccare i suoi 11 vuol dire che la rosa è competitiva in toto”.