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Gravina chiarisce: “Cori razzisti? L’arbitro non può sospendere la gara”

Ecco alcune delle importanti parole pronunciate dal Presidente della FIGC Gravina in Parlamento in relazione alla questione cori razzisti

Il Presidente della FIGC Mauro Gravina è tornato a parlare degli episodi sui cori razzisti dopo qualche giorno di silenzio. Il numero 1 della Federazione italiana ha infatti provato a chiarire una questione su cui si è dibattuto moltissimo negli ultimi giorni, ovvero quella della sospensione della gara da parte dell’arbitro in caso di cori razzisti o di discriminazione territoriale. Ebbene, in un intervento in Parlamento, Gravina ha spiegato che l’arbitro non può in realtà prendere questa iniziativa, che riguarda prevalentemente una questione di ordine pubblico e che quindi riguarda gli addetti presenti allo stadio che si possano occupare di quel determinato aspetto.

Gravina fa chiarezza sulla responsabilità degli arbitri in presenza di cori razzisti

Ecco alcune delle importanti parole pronunciate dal Presidente della FIGC Gravina in Parlamento in relazione alla questione cori razzisti: “In realtà il provvedimento è molto chiaro: l’arbitro non ha nessuna discrezione e non è in grado di poter valutare i rischi collegati a una sospensione di una gara come impatto sul mantenimento dell’ordine pubblico”.

Gravina ha dunque “scagionato” Mazzoleni, che durante Inter-Napoli non era intervenuto nel corso della gara nonostante i tanti cori razzisti subiti da Kalidou Koulibaly, parlando poi anche – più in generale – di violenza negli stadi in Serie A e nelle serie professionistiche italiane. La speranza ovviamente è che si smetta di portare il razzismo negli stadi, anche se purtroppo – come appurato oggi – anche nei piccoli campi di provincia alcune manifestazioni continuano a proseguire, senza che si abbia in percezione un deciso cambio di mentalità.