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Buffon: “Ho fatto le mie cazzate, ero un ultrà. Droghe? Al massimo una canna”

BUFFON – L’ex numero uno della Juventus e della Nazionale italiana, Gianluigi Buffon, ha rilasciato una lunga intervista a Vanity Fair in cui racconta aneddoti del proprio passato che non tutti conoscono.

Buffon si racconta

L’attuale portiere del Paris Saint Germain ha raccontato alcuni aneddoti scottanti a Vanity Fair. Ecco alcuni estratti dell’intervista a Gianluigi Buffon.

“Ero ultrà, del Commando Ultrà Indian Tips, il nome del gruppo di tifosi che seguivano la Carrarese, ancora ce l’ho stampato sui miei guanti. Incontravo gente di cui si parla tanto senza saperne nulla. Ragazzi normali, sognatori, idealisti. Alcune persone interessanti e qualche deficiente… Da ragazzo covavo una sensazione di onnipotenza e invincibilità.

Mi sentivo indistruttibile, pensavo di poter eccedere, di fare quel che volevo. Mi tengo ben stretta la sana follia dei miei vent’anni. Ho fatto le mie cazz…, ne ho assaporato il gusto e in un certo senso sono contento di non essermene dimenticata neanche una”

È una storia che risale a vent’anni fa. Dopo una partita diedi un passaggio a un tifoso del Parma. Al casello c’era un posto di blocco della polizia. Appena vide le luci blu, lui si dileguò. A confronto con loro rimasi solo io.

Ho accuratamente evitato di drogarmi e doparmi, al massimo una canna. Semmai ricordo la nuvola di fumo che avvolge i tifosi della Casertana, una nebbia provocata non dai fumogeni, ma da 200 canne fumate tutte insieme: è come se la vedessi ora”