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Interviste

Mattino 5, Auriemma: “Dichiarazioni di Bussetti pericolose: al Sud servono opportunità”

Si gonfia la rete Auriemma

Il divario del sud cresce sempre più. Gli investimenti sono maggiori al Nord che al Sud. Il ministro dell’istruzione Marco Bussetti, nei giorni scorsi ha dichiarato: “Più fondi al Sud? No, più impegno”. A Mattino 5 il direttore Raffaele Auriemma ha preso parte al dibattito.

Il conduttore Francesco Vecchi ha chiesto: “Ti senti offeso dalle parole del ministro?” Ed Auriemma ha risposto: “Dovrebbe sentirsi offeso lui, perché lui dovrebbe rappresentare il governo ovunque va, da sud a nord. Purtroppo ha fatto venire fuori questo suo sentimento un po’ represso, questo razzismo a bassa intensità che ogni tanto sgorga dalle parole dei rappresentanti della lega. Non a caso lui è di Gallarate, non me lo ricordo come un avamposto del meridionalismo più sfrenato, anzi, credo che lì ci sia il germoglio più becero del leghismo che non vuole l’unità del sud. Mi sarei aspettato delle parole da ministro,  invece quel tono, quel <<Voi meridionali, voi vi dovete impegnare>>. Ma perché non viene a lavorare al sud? Perché non viene a capire che difficoltà ci sono? Io voglio ricordare al ministro che la metà dei docenti al nord vengono dal sud, e non mi pare che gli alunni di quelle scuole abbiano portato fuori dei sentimenti così beceri. Credo che, al contrario, lui debba essere istruito piuttosto che istruire”.

Le scuse della dichiarazione di Marco Bussetti sono accettate?

“Ma certamente, perché lui in quel momento forse ha dimenticato di essere un rappresentante del governo. Anche perché quelle cose sono rischiosissime. Mi sembra che gli episodi che ci narrano i giornali, e che noi vediamo anche di persona, i ragazzi nelle aule che non hanno nessun rispetto per l’insegnante, poi diventa una legittimazione attraverso le parole di un ministro. La fatiscenza delle scuole, la dispersione scolastica , l’abbandono che c’è al sud, chi si deve impegnare di più sono le istituzioni. La Germania  in meno di trentanni  ha abbattuto tutte le disparità economiche e sociali tra la Germania dell’est e ovest . in Italia questo non è mai successo. Da quando c’è stata l’unità d’Italia”.

Ma se i figli non vanno a scuola al sud, le famiglie non devono essere denunciate? È colpa delle istituzioni o colpa delle famiglie?

“C’è una corresponsabilità, io mi chiedo dove sono le (tante) famiglie  di questi ragazzi che sono abbandonati a se stessi? Quello che manca in Italia oggi, che è stato sempre la cellula primaria della nostra repubblica, è la famiglia. I primi reati si commettono nelle famiglie. I telegiornali sono piene di notizie in questo senso. È chiaro che lì dove manca la famiglia, dovrebbe essere l’ istituzione, con un tempo prolungato nelle scuole, facendo più investimenti proprio nell’istituzione scolastica. È lì che oggi il ragazzo trova la sua famiglia, altrimenti è riuscire a crescere”.

Uno può fare tanto con gli stessi soldi?

“Più che i soldi servono le opportunità. Se il ministro venisse dalle nostre parti, o altrove al su, non soltanto per una toccata e fuga, ma se ci fosse l’opportunità di creare un distaccamento del ministero dalle nostre parti , capirebbero che di fannulloni ce ne saranno pure, ma capirebbe che ‘è tanta gente che vorrebbe impegnarsi più di quanto faccia la ottima preside Eugenia Carfora (sul servizio della preside dell’Istituto tecnico di Caivano)  che abbiamo visto in precedenza, ma non ha l’opportunità, non ha le chance. Tante volte succede che poi si è costretti ad andar via. Se ti manca il modo nel quale impegnarti, ma mi spieghi  come bisognerebbe impegnarsi? Bisogna creare l’opportunità alla gente del sud”