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Maksimovic: “Il Salisburgo non molla niente, dispiace non esserci in Austria. Ancelotti speciale, Meret fenomeno”

MAKSIMOVIC SALISBURGO – L’infortunio di Raul Albiol lo ha lanciato tra i titolarissimi di Carlo Ancelotti, accanto a Kalidou Koulibaly, ma ora Nikola Maksimovic vuole conquistare tutti. A partire dai tifosi ai quali dare sempre più gioie, come nella serata col Salisburgo:  “Dopo la partita contro la Juve era sicuramente importante vincere con più intelligenza e meno errori. Contro il Salisburgo è arrivato il risultato, abbiamo vinto 3 a 0 ma abbiamo subito delle situazioni dove potevamo prendere gol. Il Salisburgo è una squadra che ha pressato alto per 90 minuti – dice a Kiss Kiss – Il Salisburgo non ha mai mollato un attimo, non avevamo mai affrontato una squadra con questo ritmo. Non era facile vincere questa gara dopo la sconfitta subita contro la Juve. Abbiamo creato tante occasioni ma siamo calati negli ultimi 20 minuti. È normale però, è subentrata anche un po’ di stanchezza. Dovevamo essere più attenti e più compatti nelle loro ripartenze”.

Emergenza difesa al ritorno?

“Al ritorno non ci saremo nè io nè Koulibaly purtroppo, ma abbiamo difensori altrettanto forti che hanno giocato meno quando sono stati chiamati in causa. Luperto ad esempio è molto giovane ma saprà fare del suo meglio, giocò bene anche contro il Parma. Siamo tutti a disposizione nel momento del bisogno. Mi dispiace per l’ammonizione subita, volevo evitarla. Ma se passiamo il turno meglio così”

Meret?

“Può diventare un fenomeno. È uno dei portieri più forti in Europa. Quella parata nel finale è stata eccezionale. Alex è un bravo ragazzo, si impegna molto e farà sicuramente una grande carriera”

Ancelotti speciale

“Lo ringrazio per l’opportunità che mi sta dando di farmi giocare con maggiore continuità. All’inizio quando sono arrivato a Napoli non è andata come volevo, ho cercato di dare il massimo ma il mister precedente faceva altre scelte. Quando ti ritrovi a giocare dopo tanto tempo e non è mai facile. Se magari non fai risultato puoi sentirti responsabile e il Mister può darti la colpa quando vieni chiamato in causa. Con Ancelotti è tutta un’altra cosa. Ho lavorato come diceva lui e quello che chiedeva. Piano piano sono riuscito a mostrare il mio valore.”