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Bravo, giovane e…”Sarrista”: Marco Rose, al servizio del Salisburgo

Marco Rose
Quando Marco Rose arrivò a sedersi sulla panchina della prima squadra del Salisburgo, nessuno si sarebbe mai aspettato che avrebbe potuto fare così bene

Quando Marco Rose arrivò a sedersi sulla panchina della prima squadra del Salisburgo, nessuno si sarebbe mai aspettato che avrebbe potuto fare così bene. Un campionato vinto, una semifinale di Europa League e tante gare da ricordare per un tecnico che, all’inizio, doveva essere soltanto un traghettatore e che poi, invece, si è trasformato in un condottiero. A lui l’arduo compito di provare a rimontare il Napoli domani, con una squadra che qualche grande l’ha già battuta e con idee che possono cambiare il destino delle partite.

La storia di Marco Rose, tecnico del Salisburgo

Come la quasi totalità degli altri allenatori, anche Marco Rose è stato un calciatore professionista in passato. In particolare, Rose ha legato la maggior parte della sua carriera al Lipsia, quando ancora non era sotto la proprio Red Bull, giocando poi anche con l’Hannover (club con il quale vince la Zweite Liga) e con il Magonza.

Ritiratosi, finì ad allenare proprio la squadra della sua città, il Lipsia, che però era caduto ormai in rovina nelle serie minori, a dispetto della neonata Red Bull Lipsia. Proprio i dirigenti di questa nuova realtà lo notarono per fargli allenare le giovanili del Salisburgo, altro club di proprietà Red Bull. Nel 2017, dopo l’addio a Oscar Garcia, viene promosso in prima squadra proprio Marco Rose che, in tutta risposta, vincerà il campionato austriaco alla prima stagione da tecnico professionista. Rose è ricordato, come già detto, anche per la favolosa cavalcata nella scorsa Europa League, con il Salisburgo protagonista di eliminazioni eccellenti – come quelle contro Borussia Dortmund e Lazio – e che si arrese in semifinale soltanto al Marsiglia.

Analisi tattica: un allenatore “Sarrista”

A livello tattico, Rose predilige il 4-3-1-2 come modulo: grande affidamento viene fatto soprattutto sui terzini, che non solo danno una grande spinta sulle fasce ma danno anche una mano in fase di impostazione, cercando spesso lanci lunghi e precisi verso le punte. In alcuni aspetti, la fase di costruzione del gioco di Rose ricorda moltissimo quella Sarrista, con il portiere che viene spesso coinvolto nel gioco con i piedi e un possesso palla effettuato con cautela ma anche con capacità di verticalizzare al momento giusto, dalla metà campo in su. Anche il gioco sulle fasce è molto coinvolgente mentre, comprensibilmente, dei tre davanti il trequartista cercare di allargare il gioco e le punte sono portate a dare pochi riferimenti, cercando anche di smarcarsi il più possibile nella fase di non possesso per ricevere la palla quanto prima. Come ogni allenatore offensivo, però, Marco Rose non disdegna di lavorare molto anche sulla fase difensiva: fondamentale, come visto anche contro il Napoli, è il fortissimo pressing sul portatore di palla. Un pressing che, però, quando fallisce, può causare seri danni in retroguardia.

Le capacità e la giovane età (43 anni) di Marco Rose lo hanno portato, a quanto pare, a essere opzionato per i prossimi proprio come guida tecnica del Lipsia. Intanto, però, con il Salisburgo resta ancora qualcosa da fare. E il Napoli dovrà stare attento a non diventare vittima sacrificale dell’ennesima impresa.