FERRARA SARRI – Ciro Ferrara ha rilasciato un’intervista a “Il Corriere dello Sport”, nella quale ha parlato dei nomi accostati alla panchina della Juventus in particolare quello di Maurizio Sarri. L’ex difensore azzurro ha dichiarato di non meravigliarsi di un eventuale passaggio del tecnico toscano ai bianconeri: “Perché dovrebbe sorprendermi Sarri come nuovo allenatore della Juve? Tutte le sue squadre vantano una chiara identità di gioco. Anche per questo motivo la Juve sta pensando a lui. Sarri è un allenatore, questo è il suo mestiere e, tra l’altro, lo fa benissimo. Non mi sembrerebbe una cosa scandalosa il suo eventuale passaggio alla Juventus“.
In pole anche il nome di Guardiola
“È il profilo che mi intriga più di tutti, anche perché non ha mai allenato in Italia. Ma sta bene al Manchester City e credo voglia restarci anche il prossimo anno. Non penso si soffermino troppo sul gioco. Conosco l’ambiente, so che l’unica volontà resta sempre la stessa: la vittoria”.
E Ancelotti?
“Per me ha lavorato benissimo, ma non dimentico le critiche che ha ricevuto. Ne ho lette tante, troppe, e mi lasciavano sorpreso. Nei giudizi ci vorrebbe sempre maggior equilibrio.
Da ex capitano a capitan.. Insigne
“Anche io, con Ranieri, da capitano, ho vissuto un anno difficile. So cos’ha provato. È come se i tifosi, dai napoletani, non accettassero periodi difficili che tutti, anche i campioni affermati, possono attraversare. Per i tifosi se non giochi bene non dimostri il tuo amore per la maglia. Non è così. Non so cosa abbia in mente per il suo futuro, intanto gli dico di continuare a comportarsi da professionista e ignorare le critiche, anche se fanno male. Ma Lorenzo, che conosco da tanto tempo, ha spalle larghe e grande carattere. In questi anni ha condiviso lo spogliatoio con giocatori che hanno vinto tutto, come Reina e Albiol, ed è già in grado trasmettere il suo carisma ai compagni”.
Sul ‘collega’ Koulibaly
“Semplicemente uno dei difensori più forti al mondo. Non gli manca nulla: ha forza fisica, intelligenza, velocità, senso della posizione. È uno dei pochi centrali, anche grazie alla presenza di Albiol, che può permettersi di giocare in un reparto non per forza allineato alla perfezione. Le squadre forti accettano il duello individuale, è lì che si riconosce il difensore vero: Koulibaly lo è”.