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Zuniga: “Io alla Juve? Non ho rimpianti! James è un mostro, sarebbe un affare per il Napoli”

Camilo Zuniga ha rilasciato un'intervista a 'Il Mattino', nella quale ha parlato del possibile approdo a Napoli di James Rodriguez.

ZUNIIGA JAMES RODRIGUEZ –  Camilo Zuniga ha rilasciato un’intervista a ‘Il Mattino’, nella quale ha parlato del possibile approdo a Napoli del suo connazionale James Rodriguez. Inoltre l’ex azzurro ha parlato anche di Maurizio Sarri alla Juve e della propria esperienza partenopea.

L’operazione 2013 come spartiacque della carriera di Zuniga

«Ero felice, dopo un interminabile tira e molla avevo appena rinnovato con De Laurentiis a Londra il giorno prima della partita di Champions con l’Arsenal. Ero certo che in poche settimane di riabilitazione sarei potuto tornare in campo, non immaginavo che era invece l’inizio di un calvario. Nonostante anche di notte facessi riabilitazione, il ginocchio non guariva e sono passati i mesi. E qualcosa non ha funzionato più. Poi un po’ di fiducia è venuta meno. Se è venuta meno da parte mia o del Napoli?  Io ho la coscienza pulita ed ho di tutto l’ambiente societario un ricordo meraviglioso, mi spiace solo di non aver recuperato al 100 per 100 perché nel Napoli di Sarri avrei giocato molto volentieri».

Quella partita contro il Galatasaray…

«Ho giocato la Champions, la finale di Coppa Italia, tante sfide con la Juventus, eppure nulla mi fa mancare il fiato come l’amichevole con il Galatasaray. Era il 29 luglio del 2013 e la gente mi fischiava perché era convinta che io stessi andando proprio alla Juve. Appena toccavo un pallone, giù la contestazione. Feci gol e quegli insulti divennero, improvvisamente, applausi. E poi scattò dello stadio il coro chi non salta è juventino e io mi misi a saltare… E decisi che non c’era posto più bello al mondo dove giocare al calcio di Napoli».

Su Sarri alla Juve

«Nessuno può giudicare le scelte degli altri. Non è giusto. Io non ho avuto nessun rimpianto nel non essere andato alla Juve».

James Rodriguez a Napoli

«È un mostro, di testa e di gambe. L’uomo che può far fare il salto di qualità agli azzurri: ho giocato spesso con lui nella Colombia e quello che adoro di lui è la mentalità. Non vuole perdere, proprio non accetta la sconfitta, non conosce questa parola. Ogni volta che eravamo sotto nel punteggio lui diceva date la palla a me, ci penso io…».

James, un grande affare per il Napoli

«Ma sarebbe un grande colpo anche per lui. James ha bisogno di Ancelotti, forse come Ancelotti ha bisogno di uno come lui in squadra. Perché è in un momento in cui ha bisogno di tornare a credere in se stesso, deve tornare a prendere coscienza di quanto sia forte. I due anni al Bayern lo hanno un po’ scosso, hanno fatto vacillare le sue convinzioni. Viene da un periodo complicato. E allora Ancelotti che lo conosce e lo apprezza dal 2014 non può che essere l’ideale per farlo tornare al top, per dargli quella fiducia di cui ha un bisogno spaziale».

Il consiglio a Lorenzo Insigne

«Di restare qui. Non si va via dalla propria casa, se si ha la fortuna persino di essere il capitano della squadra del proprio cuore. Deve restare e vincere lo scudetto a Napoli».

A un passo dallo scudetto nell’era di Mazzarri

«Ci siamo davvero andati a un passo. Merito del mister, uno che diceva le cose in faccia e poi alle spalle non cambiava idea. Un allenatore leale, di spessore. Un tecnico straordinario che ha creato una famiglia: perché i campioni li trovi, ma per vincere devi avere degli uomini veri in campo. E noi lo eravamo: pronti a dare tutto per quel Napoli».

Il goal più importante

«Feci il gol dell’1-1 in Napoli-Inter. Ci serviva il punto per conquistare per la prima volta l’accesso alla Champions League. Adesso, magari, a Napoli sono abituati, ma allora fu una gioia incredibile. Anche perché disputammo davvero una stagione super».