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Interviste Napoli

Albiol: “Ancelotti e De Laurentiis incaz****, poi hanno capito. Scudetto? Manca.. James! Sarri alla Juve? Fa strano, più di Higuain”

Albiol

ALBIOL JAMES SARRI – Nella sua lunga intervista, concessa al ‘Corriere dello Sport’, Raul Albiol ripercorre le tappe più significative della sua esperienza al Napoli. Sin dal principio, quando il difensore spagnolo rimase incantato dall’isola di Capri e poco dopo fu chiamato a rapporto da Benitez: Nel 2011, dopo il matrimonio, tra le tappe del viaggio di nozze inserimmo Capri: un giorno decidemmo di fare un giro a Napoli, un piccolo tour in taxi per conoscere un pochino la città, ma fu quasi traumatico. Un casino e un traffico pazzeschi, non eravamo abituati: e allora ci guardammo e ci dicemmo che non saremmo mai più tornati. L’impatto fu tremendo. Due anni più tardi, dopo aver comunicato al Real la mia intenzione di andare via, leggo di Rafa al Napoli: ricordo che un brivido mi attraversò la schiena, pensando alla città. All’epoca io e Benitez avevamo lo stesso procuratore, e tra l’altro Rafa mi conosceva benissimo. Mi chiamano e mi dicono dell’offerta molto buona del Napoli. Un’offerta da accettare: e accettai. Ma non sapevo come dirlo ad Alicia: amore, sai, andiamo in Italia. E lei: wow, e dove? E io: vicino Roma. E lei: bello! Ma dove? E io: un po’ più al Sud. E lei, gelida: si, okay Raul, ma dove? E io: a Napoli. Non voleva venire, fu difficile convincerla, ma poi s’è innamorata: e oggi è la più triste di tutti noi”.

E adesso?

“E’ dura andare via ma forse questo è il momento giusto: Napoli è la città in cui sono stato per più tempo, sei anni, e non credo che questo mio primato personale possa crollare. Ma ora che sto per andare via, so che un giorno tornerò. Magari per festeggiare lo scudetto. Io e mia moglie Alicia siamo emozionati, tristi, lei più di me: qui abbiamo conosciuto gente fantastica, i nostri bimbi sono cresciuti con i loro coetanei napoletani, sono andati a scuola, hanno imparato l’italiano e anche il dialetto. Ci sono scappate già parecchie lacrime e altre ne scivoleranno”.

‘Ragazzi, io vado’..

“In realtà anche Carletto mi ha fatto piangere! E anche De Laurentiis: poi hanno compreso la scelta di vita. Ma io devo un grazie a tutti: alla città, che amo alla follia. Alla società, ai tifosi, ai compagni. Alle maestre che hanno contribuito alla formazione dei miei figli, al mio amico Franco e a Mario: me li porterei a Valencia! In realtà vorrei citare tutti quelli che sono stati al mio fianco in questo periodo indimenticabile: l’elenco è lungo”.

Il rimpianto?

“Lo scudetto di due anni fa, ovviamente. Una rabbia che ancora avverto dentro perché con novantuno punti in genere si vince sempre. Però il Napoli non deve smettere di crederci, qui ci sono le condizioni per farcela, la Juventus mollerà qualcosa, non può resistere. E dietro, ci sono i miei amici. Cosa manca? Un dieci percento. L’ultimo passettino, ma la squadra ha già la consistenza. E se poi, come leggo, si aggiunge James Rodriguez… Carlo sa tutto di lui e lui di Carlo si fida, sono stati assieme a Madrid e al Bayern, c’è grande stima. James aggiunge tasso tecnico, fantasia”.

Sarri alla Juve

“Maurizio è un uomo adulto e sa quello che fa: è difficile prendere decisioni dinnanzi a proposte del genere e bisogna trovarsi in certe situazioni per poterne parlare. Ai napoletani non farà piacere vederlo su quella panchina, è normalissimo, e anzi a essere onesto non fa piacere anche a me. Per niente. Fa proprio uno strano effetto immaginarlo alla Juve: molto più di Higuain”.