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Verdi-Napoli, tanto rumore per nulla: più i milioni spesi che i suoi tiri in porta

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TORINO NAPOLI VERDI – 24 presenze totali, di cui solo 9 dal primo minuto. 4 gol, 3 assist, la miseria di 813 minuti complessivi e un dato paradossale che ha catturato la nostra attenzione. Nelle 24 partite giocate complessivamente con il Napoli tra campionato, Champions ed Europa League, Simone Verdi ha effettuato 23 tiri verso la porta avversaria, ossia meno di uno a partita e soprattutto, giocandoci un po’, uno in meno rispetto ai 24 milioni spesi per acquistarlo, che ne fecero, all’epoca, il terzo rinforzo più caro della storia del Napoli. In pratica, il Napoli ha pagato Verdi più di un milione per tiro.

Diversi i motivi alla base del suo fallimento. Innanzitutto la mancanza di continuità fisica: 18 partite saltate per infortunio sono un’enormità che avrebbe reso difficile farsi notare probabilmente a chiunque. Poi, una questione tattica mai risolta: nome speso più da Sarri che non da Ancelotti, nel 442 di Sir Carlo Verdi faceva fatica ad affermarsi, sia come esterno, che come punta. Di fatti non è nessuna delle due cose e mai ha avuto la possibilità di mettersi in mostra nel suo vero ruolo, quello di esterno d’attacco in un 433 o al limite di trequartista in un 4312.  Infine, qualche limite mentale, che ha fatto il resto: molti, gli rimproveravano di non avere la personalità giusta per giocare in una grande piazza, nonostante le importanti qualità tecniche. Molti evincono ciò anche dalla mancanza di coraggio che a loro detta avrebbe palesato nel non accettare il Napoli già a gennaio, rischiando di perdere continuità per la difficoltà che avrebbe avuto chiunque nell’inserirsi nella macchina perfetta di Sarri. In realtà però, quel mancato arrivo dipese più che altro da una questione di diritti d’immagine e di un contratto con uno sponsor tecnico che avrebbe dovuto estinguere al termine della stagione prima di poter cedere tali diritti a De Laurentiis. Al di là della leggenda metropolitana sul suo coraggio però, Verdi non si è dimostrato di certo un cuor di leone, e questo senz’altro non lo ho aiutato.

Fortuna ha voluto che il Toro di Cairo credesse così tanto nel suo riscatto, che il Napoli è riuscito a recuperare completamente l’investimento, altrimenti probabilmente non l’avrebbe ceduto. Verdi però si è scelto un’altra sfida complicata: emergere con le sue caratteristiche nel tatticismo sfrenato e sempre molto prudente di Mazzarri non è affatto semplice, e infatti, per ora, il suo impatto è stato pressochè nullo. Il tempo è dalla sua, del resto l’ha detto anche Mazzarri: “Verdi non è Maradona, ha bisogno di tempo e tranquillità.
Due cose che a Torino forse potrà avere, due cose che a Napoli era impossibile concedergli.

di Andrea Falco