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Genny la carogna racconta ai magistrati: “Litigai con Lavezzi, fui minacciato dal clan Lo Russo”

Lavezzi

LAVEZZI GENNY LA CAROGNA – Droga, serate in discoteca fino a notte fonda, presunte amicizie con esponenti della camorra. C’è tutto nel racconto di Gennaro De Tommaso, alias Genny ‘a Carogna, nei verbali depositati sulle sue udienze. L’edizione odierna de “Il Mattino” riprende un episodio della stagione 2012/13, protagonista Ezequiel Lavezzi:

“Litigai con Lavezzi e il portiere Navarro, perché da vero tifoso ultrà non vedevo di buon occhio il fatto che frequentavano una discoteca dove girava droga. Per questo litigio fui chiamato da Antonio Lo Russo di Miano, che era come un fratello per Lavezzi. Il Lo Russo mi minacciò fuori al bar, sulla via principale di Miano, dicendomi di lasciar stare Lavezzi, il quale ci faceva divertire giocando a calcio. Io, pur consapevole di chi fosse il Lo Russo, gli risposi che ragionavo diversamente da lui, perché ero un tifoso. E fu ancora il Lo Russo a costringerci di esporre al San Paolo, nelle due curve, lo striscione il ‘Pocho non si tocca’.