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Napoli

Raiola l’alleato, Milik-Llorente l’ostacolo: l’idea Ibra sulla scia del mancato ritorno di Quagliarella

Ibrahimovic

IBRAHIMOVIC DE LAURENTIIS RAIOLA – Poche ore fa il presidente Aurelio De Laurentiis ha riposto all’apertura di pochi giorni fa di Ibrahimovic. “Con me a Napoli, il San Paolo sarebbe sempre pieno come ai tempi di Maradona”, aveva detto lo svedese la scorsa settimana. “Ibra è un amico. Il suo arrivo a Napoli è più di una suggestione. Dipende da lui”, ha risposto stamattina De Laurentiis da Salisburgo. Quanto c’è di vero nella possibilità di vedere il fuoriclasse 38enne, il cui contratto con il Los Angeles Galaxy scade a dicembre? Al momento poco. Lo stipendio non sarebbe un problema. Attualmente Ibrahimovic percepisce un ingaggio di 5,2 milioni di euro all’anno.

In Europa nessuno gli potrebbe riconoscere tali cifre per raggiunti limiti di età. Ai diretti interessati l’idea sta alzando in mente, ma si scontra con la realtà. Mino Raiola vorrebbe fare di tutto per regalare a Ibra la possibilità di chiudere la carriera a Napoli, la città di cui si innamorò nel giugno 2005 dopo un giro in vespa in incognito con Fabio Cannavaro a margine del Ferrara day. Gli sponsor non sarebbero un problema. La questione è tecnica. Nessuno discute Ibrahimovic, tanto è vero che ad Ancelotti piacerebbe tornare a lavorare con lo svedese dopo gli anni di Parigi.

Ibra, però, è lontano dal calcio vero da due anni, lasciato dopo il recupero da un infortunio al crociato a tempo di record con la maglia dello United. Inoltre, soprattutto da gennaio, uno spogliatoio con Ibra, Milik e Llorente sarebbe troppo piccolo per non pensare a un addio di una punta centrale per fare (parecchio) spazio allo svedese. L’impressione è che l’idea Ibra sia nata solo per stuzzicare la fantasia degli appassionati come lo è stata l’ipotesi Quagliarella di ritorno in azzurro in estate.