Dalla sconfitta settembrina al San Paolo col Cagliari fino all’ultima domenica scorsa contro il Bologna: gli azzurri non vincono in A dal 19 ottobre contro il Verona. E c’è un mal di trasferta (oltre alla gioia in Champions ad ottobre in casa del Salisburgo) da sfatare. Dal 22 settembre scorso, al Via del Mare di Lecce.
A Udine per curare il mal di trasferta: l’ultima vittoria esterna ottenuta a settembre
“Non lo faccio per demerito di qualcuno, ma devo tenere tutti i giocatori sulla corda. Ho un gruppo importante e quindi per me è facile scegliere con la formazione”. La ricetta di Carlo Ancelotti è semplice: turnover e impegno. In Salento il Napoli vince 4-1, cambiando ben otto undicesimi rispetto alla vittoria esaltante cinque giorni prima di Champions contro il Liverpool al San Paolo senza risentirne. Dura poco però l’effetto di un incantesimo, indigesto a tutto il gruppo, perché il mercoledì successivo arriva la prima sconfitta interna per opera del Cagliari. E da lì il Napoli non si riprenderà più, perché batterà tra le mura amiche Brescia e Verona, ma precipiterà in una crisi profonda, culminata in una convalescenza cronica da pareggio: cinque con Torino, Spal, Atalanta, Genoa e Milan, oltre ad altre due sconfitte: contro la Roma all’Olimpico e domenica contro il Bologna a Fuorigrotta.
Andrea Fiorentino