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Napoli

“Fiducia immutata”. Facciamo un passo indietro per poi farne mille in avanti

Ancelotti De Laurentiis

Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire: chi conosce Alda Merini apprezzerà.

“Fiducia immutata”. Facciamo un passo indietro per poi farne mille in avanti

Per Carlo Ancelotti sarà decisiva questa settimana, con la sfida delle 18 all’Udinese ma soprattutto il Genk in Europa martedì sera. Si decide il futuro. In caso di risultati negativi, sono già da un po’ iniziati gli spifferi e i casting in Filmauro per sostituire il tecnico di Reggiolo. De Laurentiis ha tenuto a precisare “fiducia immutata in Ancelotti”, in barba agli scettici e a chi aveva chiesto subito la testa di Re Carlo. Certo, solo lo choc di una eliminazione clamorosa in Champions League potrebbe far rivedere tale scelta, altrimenti si proseguirà (almeno fino a fine stagione) con l’attuale tecnico. Il 2019 è stato nerissimo, nei risultati e nell’atteggiamento visto in campo: la partita casalinga contro il Bologna la goccia che ha fatto traboccare il vaso, quel vaso di Pandora che tutti i mali pregressi di una stagione partita col piglio sbagliato che lo stesso Ancelotti aveva cercato di celare con maestria d’altri tempi, difendendo l’indifendibile, oscurando l’insoddisfazione (e la profetica lungimiranza) per un club che, probabilmente, ha voluto fare il passo più lungo della gamba. Il vaso sembra rotto: Carlo – da questo momento, e fino a quando sarà alla guida del Napoli – dovrà provare a rimetterne insieme i pezzi ma, purtroppo, non sarà più lo stesso. Sarà sempre rotto, e lui lo sapeva già. La carta del raccoglimento è (forse) l’ultima opzione per cercare di salvare una panchina messa in discussione. In primis dal diretto interessato. Magari la stagione, per com’è cominciata, è nata (già) morta, chiaramente la causa ha superato l’effetto: il campionato era compromesso prima che si verificasse tutto questo. E forse si è verificato proprio per questo. Magari, come accade spesso alla fine di un ciclo (basti ricordare l’Inter post-Mourinho), la società deve garantire un ricambio già prima che si arrivi all’usura. Evidentemente andava fatta una valutazione già dopo aver congedato Maurizio Sarri. Ma tant’è. L’intervento a gamba tesa di Ancelotti in vesti di deus ex machina di un dramma segnato o come in un film già visto dall’epilogo sbagliato è chiaro: tutti devono dare di più. Il Napoli si è ritrovato sul ciglio di un burrone, la classifica (al momento) non promette nulla di buono e dà un taglio netto alle ambizioni. Forse è il momento della resa dei conti. Sono state poste molteplici domande, come spunti di riflessione alcuni, altri per dare soltanto fiato alla bocca. Dopodiché bisognerà fare il passo successivo, ma questa volta in avanti. Con fiducia. E questo passo è una presa di posizione. Con buona pace di tutti gli uomini di buona volontà.

Andrea Fiorentino