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Napoli-Barcellona: da Maradona a Messi. L’evento più atteso del 2020 al San Paolo

Messi

NAPOLI BARCELLONA MARADONA MESSI – L’evento più atteso del 2020, al San Paolo, è di certo NapoliBarcellona. Gli Azzurri affronteranno, per la prima volta nella loro storia, il Barcellona in una partita ufficiale. Il palcoscenico saranno gli ottavi di finale di Champions League, la più prestigiosa competizione europea per club.

Ma, anche se le due squadre non si sono mai affrontate per i tre punti, la loro storia è strettamente legata da un filo invisibile.

Il 30 giugno del 1984, il Napoli acquistò, proprio dai Blaugrana, quello che universalmente sarebbe poi stato riconosciuto come il calciatore più forte di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. L’argentino, all’epoca, aveva disputato solo 36 gare in prima squadra, in due stagioni. Ma, in 36 presenze, era riuscito a collezionare la bellezza di 22 reti. Lampi di genio, e qualche primo sprazio di sregolatezza, avevano fatto innamorare l’allora presidente degli azzurri, l’ingegnere Corrado Ferlaino. Sulla trattativa se ne sono dette di tutti i colori, ma il risultato fu la sigla di Diego su un contratto che lo legò al Napoli per sette stagioni. Proprio quelle sette stagioni furono il punto più alto, dal punto di vista dei risultati, raggiunto dagli azzurri in tutta la loro storia. Grazie anche ai suoi 81 gol in 188 presenze, quel Napoli mise in bacheca:

Scudetto 1986/87;

Scudetto 1989/90;

Coppa Italia 1986/87;

Coppa Uefa 1988/89;

Supercoppa Italiana 1990.

Diego Maradona festeggia lo Scudetto 1986/87 al San Paolo

Maradona, nel corso della sua carriera, mise in bacheca diversi altri titoli, sia personali che di squadra. Proprio quei titoli di squadra, in particolare quelli vinti con l’Argentina, sono diventati il fardello più pesante della carriera di un altro talento argentino: Leo Messi. Quest’ultimo, considerato il più forte giocatore in attività, vanta nel suo palmarès ben sei palloni d’oro: mai nessuno come lui! Il popolo argentino, però, si sa, è un popolo “caliente”, pronto ad idolatrarti all’infinito, ma anche a buttarti giù dalla torre in un nonnulla. E chi meglio di Messi può saperlo? In patria, ormai, sono stanchi di aspettare che la “pulga” (“pulce” in argentino, ndr) porti di nuovo la Nazionale Albiceleste sul tetto del mondo. Da quell’emisfero arrivano solo critiche.

Insomma, il parallelismo tra i due geni con la “M”, Maradona e Messi, sembra interrompersi alla nazionalità, all’altezza ed al mancino fatato, oltre che al Barcellona. Non è esattamente così: come detto in precedenza, “el Pibe de Oro” arrivò a Napoli proprio dal Barcellona, squadra che ha consacrato Messi tra l’Olimpo dei Dei del Calcio.

La gara di andata degli ottavi di finale di Champions League vedrà Messi impegnato in quello che è stato, ed è ancora, il tempio del suo storico rivale Maradona, ovvero il San Paolo. Magari, con una prestazione delle sue, riuscirà ad allontanare dalla sua testa, e dalla mente degli argentini, il confronto con Diego. E, magari, se accadesse ciò, potrebbe affrontare anche con maggiore serenità la “Copa América 2020”, ospitata proprio dalla sua Argentina. Il viatico di Fuorigrotta, insomma, potrà rappresentare un passo fondamentale nella carriera della Pulce, così come lo fu per “D10S”.

A Napoli sanno già per chi tifare, a febbraio!

Luca Cerchione