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Ibrahimovic: “Parlerò con Pioli di ciò che mi serve. Piatek? Non tutti possono giocare nel Milan…”

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic è tornato ufficialmente al Milan e nel corso della mattinata si è presentato in conferenza stampa: le sue parole

Zlatan Ibrahimovic è tornato ufficialmente al Milan e nel corso della mattinata si è presentato in conferenza stampa. L’attaccante svedese ha ovviamente toccato tanti temi, parlando del tecnico Pioli, di Piatek e di quanto siano cambiate le cose prima del suo ritorno.

Ibrahimovic torna al Milan: la conferenza stampa

Ecco le parole più importanti pronunciate da Ibrahimovic nel giorno del suo ritorno ufficiale al Milan: “Sono tornato per aiutare a migliorare le cose. Questa squadra ha qualità, noi dobbiamo lavorare una partita per volta e fare ancora di più. Ho sempre detto che il lavoro alla fine paga sempre. Farò bene perché non ho perso la passione e darò il massimo, altrimenti non sarei qui. Lavorerò per tutta la squadra. Certamente molto è cambiato, non so cosa sia successo. Ma dall’esterno il Milan è sempre il Milan. Mi aspetto che i compagni diano il massimo, come farò io. Con i giovani sarò più cattivo, da quando sono padre ho capito quanto sia difficile educare.

Dopo l’infortunio ho lavorato tanto per tornare, giocherò finché sarò in grado. Piatek? Deve dare di più, anche perché non possono giocare tutti al Milan. Kulusevski alla Juve? Una cosa positiva per il calcio svedese, così come il mio ritorno qui. Ronaldo? Bello che la Serie A abbia un campione come lui. Ieri ho visto Pioli per pochi minuti, poi più avanti discuteremo di cosa serve a lui e di cosa serve a me per rendere meglio.

In passato avevo già parlato con Leonardo per tornare ma non ero pronto. Poi, poco tempo fa, dopo la gara contro l’Atalanta i contatti si sono intensificati. Derby? Vincerlo è sempre bello e quello di Milano è il migliore, io l’ho vinto con entrambe le squadre. Sono felice di essere qui, in pochi hanno firmato con il Milan a 38 anni. Non sono qui per fare la mascotte ma per dare una mano”.