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Gattuso sulla panchina del Napoli: “cura” o “progetto”. L’analisi

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GATTUSO NAPOLI PANCHINA – Gennaro Gattuso, ormai da più di un mese, siede sulla panchina del Napoli. Sarà solo un traghettatore?

Venuto a Napoli in soccorso di una squadra completamente allo sbando, Gattuso ha portato con se grinta, entusiasmo e tanto lavoro atletico.

Oltre che un folto numero di collaboratori.

Arrivato tra lo scetticismo generale, causato dalla mancanza di risultati della squadra, ha iniziato a lavorare sulla mente e sulle gambe dei giocatori.

Dopo la sua prima vittoria in azzurro, quella del 22 dicembre a Reggio Emilia, contro il Sassuolo, è stato lui stesso a dichiarare:

“non siamo ancora guariti”

Insomma, il Napoli soffriva di una qualche malattia che bloccava le gambe, diversamente detta “mancanza di condizione atletica”, e lui avrebbe dovuto vestire il camice da medico a cui erano state affidate le condizioni critiche del paziente.

A meno di un mese dal suo insediamento al San Paolo, però, abbiamo potuto osservare qualcosa di strano: Ringhio Starr chiede, Aurelio De Laurentiis accontenta.

Nella fattispecie, Gattuso ha chiesto un vertice basso, e Giuntoli si è attivato per portare Lobotka in Azzurro.

Poi, quando gli è stato chiesto dello slovacco, il mister ha risposto che il mercato lo avrebbe fatto il diesse “che è molto bravo nel suo lavoro”, ma che a lui piace avere una coppia di giocatori per ogni ruolo.

Detto fatto: il Napoli ufficializza Diego Demme prima ancora di Lobotka.

Poi, il mister, di fatto, esclude Luperto dalle sue scelte, preferendo adattare l’ottimo terzino Giovanni Di Lorenzo al centro della difesa, rispolverando un arrugginito Hysaj.

Il messaggio arriva forte e chiaro alla società, che si muove per chiudere Rrahmani, difensore centrale rivelazione di questa stagione. L’operazione non è ancora andata in porto, perché dal Verona si prova a prendere due piccioni con una fava: oltre al sopracitato kossovaro, il talento Sofyan Amrabat.

Quest’ultimo, anch’egli centrale di centrocampo.

Qualcosa non quadra.

Il mister vuole una coppia per ruolo, e così sarebbero in tre a giocarsi il posto in cabina di regia.

Certo, ma Lobotka non disdegna di fare la mezzala, ruolo di Zielinski, Allan, Fabian Ruiz ed Elmas.

Ok, dunque, se la matematica non è una opinione, ci ritroveremo cinque mezzale in rosa.

Tutto giusto, ma sappiamo che il Presidente è uomo di bilanci, sta molto attento agli equilibri tra entrate ed uscite.

Ed in questo contesto, Fabian Ruiz svestirà i panni della mezzala, per ricoprire il ruolo di quello che andrà ad equilibrare le entrate con le uscite.

Su di lui, infatti, ci sono i top club europei. Real Madrid e Barcellona su tutti. L’asta, dunque, sarà sanguinolenta, e De Laurentiis potrà godere di una buona plusvalenza.

Un altro che, al 99%, porterà liquidità nelle casse azzurre, è Kalidou Koulibaly: anche su di lui ci sono top club europei, dell’Inghilterra alla Spagna. E, ipotizzando che Gattuso sarà un allenatore da ciclo, e non da “cura”, al centro della difesa, con Manolas, Maksimovic e Rrahmani, mancherà l’ultimo uomo per completare il micro-reparto.

Indovinate un po’? Giuntoli, proprio lui, nell’operazione Rrahmani-Amrabat, ha opzionato Kumbulla, centrale albanese diciannovenne del, udite udite, Hellas Verona.

Insomma, se le voci di mercato si trasformeranno in contratti firmati, tutti gli indizi porterebbero ad una rosa congeniale alle richieste del tecnico di Corigliano Calabro.

Se è vero come è vero che nemo profeta in patria est, De Laurentiis proverà a far diventare Rino profeta nella regione più vicina alla sua d’origine.

E Rino, svestirà i panni del medico curante, per vestire quelli – a lui più congeniali – del tecnico di lungo corso.

Luca Cerchione