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San Paolo, Borriello: “Apriremo un dialogo con il tifo organizzato e il club”

Decisione storica quella della Curva A

ULTRAS CURVE ASSESSORE – Continua a tenere banco la delicata questione del regolamento d’uso dello Stadio San Paolo che ha innescato protesta degli ultras culminata con l’iniziativa “Liberi di tifare” e che ha avuto come effetto lo sciopero del tifo organizzato. Sull’argomento è intervenuto, in un’intervista a identitainsorgenti.it, l’assessore allo sport Borriello.

“Certo, da parte del Comune c’è la volontà di risolvere la vicenda dello stadio San Paolo con soluzioni condivise. C’è un’interlocuzione in corso con la società Calcio Napoli… ma siamo in una fase di acquisizione delle informazioni”

Assessore c’è la volontà da parte del Comune di realizzare i palchetti lanciacori?

Siamo pronti a fare la nostra parte, per quanto ci compete. Stiamo dialogando da prima di Natale con l’avvocato Emilio Coppola, che sta facendo da tramite con la tifoseria organizzata. Ora siamo in una fase di acquisizione di informazioni tecniche cercando di portare avanti una sinergia. In commissione sport nei prossimi giorni incontreremo le tifoserie organizzate per poi farci portavoce con la società.

Ma la realizzazione dei palchetti dipende dalla società?

Assolutamente no. Solo che nelle altre città dove sono stati realizzati, lo Stadio appartiene alle stesse società. Nel caso dell’Olimpico, di proprietà del Coni, è stato il Coni a realizzarli. Si  tratta di un’opera pubblica che deve rispondere a determinati requisiti di sicurezza e normativi.

Coppola parlava del modello Atalanta…

Probabilmente come tipologia di palchetto…

C’è anche una problematica economica?

Relativa, ma certo se si trovasse uno sponsor si accelererebbero i tempi. (Suggeriamo: si potrebbero usare i soldi della convenzione con la società perché i costi dei palchetti sono abbastanza relativi, ndr)

Dunque quali saranno i prossimi passaggi per realizzare i palchetti?

Attualmente, come le dicevo, stiamo studiando la situazione. Ad esempio degli stadi di Genova, il Marassi, e lo stadio Olimpico Grande Torino, a Torino. Entrambi di proprietà dei rispettivi comuni… per capire se e come si sono mossi in questo senso quali enti pubblici. Poi come Comune saremo promotori di un tavolo con i tifosi prima e poi con la Società per cercare soluzioni condivise. La volontà dell’amministrazione c’è, anche perché questa dei palchetti è una soluzione adottata in tutti gli stadi d’Europa, in alcuni da anni, e non c’è motivo per cui Napoli sia da meno.