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Napoli-Juve, Gattuso: “Dobbiamo provare a fare una grande gara. Il San Paolo può darci una grossa mano”

Gattuso

NAPOLI JUVE GATTUSO – Gennaro Gattuso parla nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juventus in programma allo stadio San Paolo domenica alle 20.45. Dopo la vittoria in Coppa Italia contro la Lazio, gli azzurri sono chiamati a un’ulteriore impresa.

Le parole di Rino Gattuso

Cosa rappresenta Napoli-Juve? “La Juve è una squadra che ha tanti campioni, si inizia a vedere la mano del loro allenatore, palleggia bene, la coperta è corta perché devi capire cosa puoi lasciare alla loro qualità. Ci saranno tanti tifosi, dobbiamo provare a fare una grande gara, per cercare l’entusiasmo.  Con la Lazio abbiamo visto quanto è importante l’entusiasmo”.

Situazione infortunati: “Koulibaly speriamo torni settimana prossima. Mertens sta un po’ meglio. Allan ha fatto una risonanza venerdì, ma era giusto che tornasse in Brasile per la nascita del figlio. Spero di avere Maksimovic almeno in panchina”.

Napoli diverso, è un segnale per il prossimo anno? “Penso ad oggi, voglio giocatori motivati, disposti a lottare.. Bisogna lavorare, da quando sono arrivato tutti mi hanno dato disponibilità”.

Politano sta per diventare un calciatore del Napoli “Quando arriverà, se arriverà, ne parleremo”.

Rispetto alla partita con la Fiorentina c’è più solidità. “La prestazione resta brutta, non me l’aspettavo, la gara con la Lazio è solo un punto di partenza”.

Atteggiamento tattico ispirato al Napoli si Sarri: “Tanta stima nei confronti di Sarri. Qui ha costruito una grande squadra, ha fatto cose straordinarie”

Con la Lazio ha parlato di veleno: “Con quella espressione intendevo non dare fiato all’avversario, correre e mettersi a disposizione per i compagni. Con la Lazio tante cose positive, questa è la strada da percorrere”.

Come si affronta la Juve? “La Juve è diversa dalla Lazio, palleggia, ha qualità tecniche e affronteremo qualità nei singoli. Bisognerà coprire le linee di passaggio, è una gara molto più complessa”.

Cosa dirà alla squadra? “Domani dirò quello che mi dice il cuore, e la testa, dopo aver visto l’allenamento. Dirò ciò che penso, come sempre”.

Demme può essere importante in una gara del genere? “E’ un calciatore uno lineare, che semplifica e tiene bene il campo. E’ abituato a giocare certi tipi di partite, riesce a dare equilibrio e tutti sanno che possono contare su di lui”.

Servirà una gara alla Gattuso? “Non basta solo la grinta, loro non giocano 4-3-3 ma con Dybala dietro la punta bisogna coprire la linea di passaggio. Serve una gara di squadra, una via di mezzo non basta”.

Le prospettive in campionato? “Siamo in difficoltà, ma grazie alla gestione di Ancelotti siamo agli ottavi di Champions. Abbiamo poi conquistato la semifinale di Coppa Italia, ma ci manca continuità. Dopo grandi partite la squadra si è bloccata, dobbiamo evitarlo. Per questo deve giocare chi è al 100%”.

Gli acquisti per gennaio o giugno possono rassicurare i tifosi? “La dirigenza si sta muovendo bene, il Napoli è la squadra che ha speso di più, sta facendo cose importanti e garantendo progettualità”.

Nuova posizione per Zielinski? “Dobbiamo capire la funzionalità di tutto l’assetto. Il pressing ultra-offensivo regala 3-4 giocatori e diventa problematico. Sarà importante giocare in due fasi,  sulle seconde palle siamo sempre in ritardo perchè ci allunghiamo spesso”.

Dopo le responsabilità, si inizia a prendere i meriti “Non ho mai avuto problemi a prendermi responsabilità. Ora c’è la disponibilità della squadra e bisogna continuare a lavorare in questa direzione. Il mercato fa venire il mal di testa ai calciatori, dopo la fine di questa sessione inizierà un altro campionato”.

Finalmente è tornato Insigne. “Negli ultimi 20 anni fa parte di quei 10 calciatori con più talento in Italia, deve giocare in quel modo. Mi piace quando punta l’uomo e cerca la giocata, deve continuare così.”

Il Napoli ha la peggiore percentuale realizzativa. “Produciamo molto ma concretizziamo poco. Dobbiamo  essere più cattivi sotto porta, e migliorare in difesa: ci siamo fatti 6 gol da soli.”

Si parla di tradimento, nel calcio moderno è plausibile? Lei allenerebbe l’Inter? “Ho allenato il Milan, ma mai dire mai. La parola tradimento non è corretta, siamo professionisti. Higuain e Sarri hanno scritto pagine bellissime ma non so cosa pensa la gente, non siamo tutti uguali”.

Milik è apparso isolato in attacco, meglio le due punte? “Con due linee da quattro siamo piatti, non copri bene il campo, a volte ci mettiamo 4-2-3-1, bisogna poi capire come tenere l’equilibrio, soffrire il meno possibile”.