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Inter-Milan, i tecnici infuocano la vigilia: “I derby sono sempre sentiti”

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Pioli recupera Ibrahimovic, che è tornato a lavorare in gruppo, e prova un Milan più coperto con Bonaventura dal primo al posto di Leao. Pioli perde però Krunic. Conte ha provato il 3-5-1-1 con Eriksen alle spalle di Lukaku. Handanovic si è allenato a parte: giocherà Padelli. Calcio d’inizio domani sera alle 20:45, ma i due tecnici infuocano la vigilia.

Inter-Milan, i tecnici infuocano la vigilia: “I derby sono sempre sentiti”

Alta tensione vs. basso profilo. Le dichiarazioni dei due tecnici.

LE PAROLE DI ANTONIO CONTE – “Ogni singola gara porta emozioni forti, al di là che sia un derby o un match normale. Puntiamo a giocare bene e fare tre punti, sappiamo comunque che ci saranno difficoltà che non incontri in tutte le partite. Entrambe vorranno primeggiare, succede in tutti i derby nel calcio. Ripeto, contano solo i punti. All’andata eravamo all’inizio del torneo, nessuna delle due squadre sapeva che tipo di cammino si sarebbe prospettato. Il Milan aveva un altro tecnico. I derby sono sempre sentiti, sono stracittadine e quella di Milano è molto importante. Ci concentreremo però solo sui punti in palio. Iniziamo una serie di gare importanti che potranno dire molto di più su chi siamo e sul nostro percorso. Il Milan vale molto di più dei punti che ha perché è davvero un’ottima squadra. Ibrahimovic ha portato mezzi, fiducia e consapevolezza”.

LE PAROLE DI STEFANO PIOLI – “Loro hanno fatto meglio di noi da inizio di campionato fino a dicembre, ora noi stiamo cercando di recuperare, speriamo di giocare bene questo derby, che ha sempre un sapore particolare. Tutte le partite si preparano per vincere, e per farlo bisogna giocare meglio dell’avversario, sono gare che vanno vinte. Ibra? Abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare per recuperarlo, il percorso è stato giusto e manca l’allenamento completo con la squadra oggi. Conte? Lo conosco come collega ma per dare un giudizio dovrei avere una conoscenza più approfondita. La caratteristica più importante è provare a entrare nella testa dei giocatori, ma io non invidio nulla a Conte”.

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