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Napoli-Lecce, Lapadula inguaia Gattuso. Azzurri tramortiti. LE PAGELLE

Dries Mertens
“Una gara trappola”, aveva avvertito il tecnico azzurro Rino Gattuso. Ipse dixit. Impresa dei salentini che trovano la vittoria di prestigio sbancando un San Paolo vestito a festa grazie ad una doppietta di Lapadula e ad un prodigio su punizione di Mancosu. Gli azzurri si specchiano, sprecano troppo e si sfilacciano nella ripresa, le reti di Milik e Callejon non bastano.

Napoli-Lecce, Lapadula inguaia Gattuso. Azzurri tramortiti. LE PAGELLE

Diamo i voti ai protagonisti del match al San Paolo di Napoli tra gli azzurri e il Lecce. Il migliore in campo è Gianluca Lapadula, ex obiettivo azzurro ai tempi di Pescara, che come un rapace si avventa sui due palloni buoni ricevuti, capitalizzandoli. A proposito di rapaci, ottima la prestazione del fantasista leccese Falco, insieme ad un ritrovato Saponara. Tra gli azzurri si salva Mertens, che dà brio ad una prova opaca dei suoi.

NAPOLI (4-3-3)

OSPINA 5.5: allarga le braccia per come e dove lo impallinano e perché tre gol dal Lecce al San Paolo non si vedevano da ventidue anni, ma le fa allargare lui per come becca il vantaggio ospite.

DI LORENZO 5: fa una grossa fatica a governare quella fascia che troppo spesso ha dovuto lasciare per defezioni altrui.

MAKSIMOVIC 5: non dà mai la sensazione di sicurezza, si lascia infilare più volte dalle ripartenze leccesi.

KOULIBALY 5.5: tiene a bada i nervi, dopo un’ammonizione veloce. Ma è incomprensibile come un giocatore della sua esperienza vada così in confusione, anche se ha l’attenuante che il rettangolo verde non lo vedeva da tempo.

MARIO RUI 5.5: la volontà non gli manca, ha spinto finché ha potuto, anche se nella ripresa ha frenato i suoi istinti propositivi (visto lo schema a trazione anteriore).

LOBOTKA 5.5: non riesce a lasciare il segno e paga il maggior dinamismo altrui.

46° MERTENS 6.5: porta vivacità e tanta voglia di fare. Cerca di recuperare palloni, li spinge avanti. Un esempio per tutti.

DEMME 6: ci mette fisico e gambe. Il cervello deve usarlo poco, perché dopo il vantaggio leccese saltano gli schemi e lui deve accendere qualche luce ogni tanto.

ZIELINSKI 5: per un tempo va a sprazzi, ma perlomeno sono strappi che aprono spazi. Poi sparisce, e si vedono più che altro le sue amnesie.

POLITANO 5.5: nel primo tempo corre, azzarda. Resta nello spogliatoio al duplice fischio.

61° CALLEJON 6: non ci voleva molto, ma è più presente del collega che ha iniziato bene e via via è andato smarrendosi. Approfitta di un invito comodo comodo di Lucioni per riaprire (tardi) un film dall’epilogo sbagliato.

MILIK 6: povero, si sbatte ma i buoni palloni sono una rarità. Lavora soprattutto di fisico contro Lucioni e compagni, la sua generosità è premiata da Mertens. Dovrebbe essere più smaliziato.

INSIGNE 5: impalpabile, vaga come un’anima in pena. Sbaglia, si perde e non si ritrova più.

76° LOZANO 5.5: visto il poco feeling con la porta, si mette a giocare, si mette a giocare di sponda. Unico tiro a disposizione in faccia a Vigorito.

ALL. GATTUSO 5: il Napoli sembrava aver ritrovato la retta via, ma il Lecce lo riporta alla dura realtà di una stagione complicata.

LECCE (4-3-1-2): Vigorito 5; Rispoli 6.5, Lucioni 5.5, Rossettini 6, Donati 6; Majer 5.5 (68° Petriccione 6.5), Deiola 5.5 (91° Paz sv), Barak 6; Saponara 7; Falco 7.5 (75° Mancosu 7), Lapadula 7.5. All.: Liverani 7.

Andrea Fiorentino

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