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Maniero: “Crisi Napoli? Vissuta stagione simile. Milik? Non è Higuain o Cavani ma i tifosi se lo tengano stretto” [ESCLUSIVA]

Brescia-Napoli
ESCLUSIVA - Filippo Maniero, ex attaccante di Milan e Brescia, parla del Napoli e del suo prossimo avversario ma anche di Arek Milik

Domani sera Brescia-Napoli aprirà la 25^ giornata di Serie A. Gli azzurri saranno impegnati al Rigamonti per una sfida da non sottovalutare per il campionato, nonostante l’imminente impegno contro il Barcellona in Champions League. Alla vigilia del match la nostra redazione ha contattato in esclusiva l’ex attaccante Filippo Maniero, che tra le tante maglie vestite in Serie A vanta pure quella delle Rondinelle. Con lui si è parlato della situazione attuale dei due club e pure di una punta da sempre al centro delle discussioni come Arek Milik.

ESCLUSIVA – Filippo Maniero su Brescia, Napoli e Arek Milik

Cosa ricorda della sua esperienza con la maglia del Brescia?

“Il periodo a Brescia fu positivo, si trattò di una bella annata in termini generali per quello che era il nostro obiettivo, cioè la salvezza. Ho avuto la fortuna di giocare in quella stagione con Roberto Baggio, nel suo ultimo anno da calciatore, mi ha fatto molto piacere. A livello personale non fu una stagione buona: ero anche io a fine carriera, acciacchi vari non mi permisero di allenarmi bene. Fisicamente non fu una stagione positiva e questo gravò sul mio rendimento personale. Tra l’altro proprio in quel periodo sbocciava Caracciolo, un bravissimo ragazzzo e un attaccante formidabile a cui ho fatto da chioccia e dato tanti consigli”.

In questo momento il Brescia non vive certo una classifica positiva…

“Il Brescia è allo stesso livello della Spal, del Lecce e del Genoa per la lotta alla salvezza. Restare in questa categoria è sempre difficile, specie quando magari vinci il campionato in Serie B, perché la Serie A non è la stessa cosa. Si tratta di un campionato completamente diverso, ci si trova in difficoltà soprattutto a livello tecnico. Sicuramente il Brescia fa parte del gruppone di squadre che devono salvarsi, deve lottare fino alla fine per non arrivare tra le ultime tre. Credo che la società fosse conscia di questa difficoltà, poi i cambi di allenatori potrebbero non essere stati troppo positivi. Generalmente quando si cambia così tanto è comunque difficile risolvere i problemi. Spero che il Brescia possa salvarsi ma non sarà facile”.

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Il Napoli ha vissuto una crisi incredibile: a Filippo Maniero è capitato di vivere momenti simili?

“Dall’esterno si fa fatica a capire che cosa stia capitando al Napoli, bisognerebbe essere all’interno della squadra per comprendere gli umori che ci sono, puoi solo immaginarli e non percepirli. Già il fatto che Ancelotti se ne vada a metà campionato non è un segnale positivo: dopo quello che ha vinto, per andare via in questo modo evidentemente ha ricontrato problemi. Con Gattuso le cose vanno benino ma magari non come vorrebbero i tifosi. Sono annate che nascono male e che sono difficili da raddrizzare. Per quest’anno si deve lottare per cercare di andare in Europa, anche se sarà dura.

Stagioni come queste sono capitate anche a me. Ricordo per esempio quando ero al Milan, non fu una bella annata, potevamo aggiustarla con la vittoria della Coppa Italia ma perdemmo la finale contro la Lazio. Potrei paragonare quell’annata alla stagione attuale del Napoli, ovviamente sperando per gli azzurri che il finale sia diverso. In questi casi le squadre abituate a lottare per non retrocedere sono più avvantaggiate, tutti remano dalla stessa parte. Le squadre di alto livello che si trovano in questi contesti invece vanno in difficoltà, ritrovarsi in quelle posizioni non è facile e anche le pressioni della piazza non aiutano”.

Arek Milik
Milik esulta dopo un gol

Tra gli attaccanti del Napoli Arek Milik sembra essere sempre in discussione, nonostante i tanti gol…

“Logicamente non si può paragonare a Higuain e Cavani, che sono top player inarrivabili. Però a me piace Milik, sa fare un po’ tutto, sia con la testa che con i piedi, in area e fuori area. Parliamo di un attaccante moderno, tutte le squadre vorrebbero avere una punta così. Magari non segnerà i 30 e passa gol di Higuain ma è un attaccante che va sempre in doppia cifra. Magari i tifosi con il palato fino vorrebbero vedere giocatori come Higuain e Cavani ma devono tenerselo stretto un attaccante così”.

Claudio Agave

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