Il gruppo di Rino Gattuso ora sta dimostrando di essere la squadra da battere, come ci si aspettava a inizio campionato. Una determinazione, una caparbietà, uno spirito al sacrificio che prima mancava. Inutile tornare a sentenziare su chi ha le colpe maggiori. La speranza è che non sia troppo tardi.
FOCUS – Napoli, ora sei la squadra da battere, ma quanti rimpianti. Vietato sbagliare ancora
I risultati del Napoli in questa fase cruciale della stagione arrivano, la classifica basata solo sul post Fiorentina a metà gennaio parla chiaro e vede la compagine partenopea mantenere un ritmo eccellente, con la differenza che alcuni passi falsi (e quant’altro) sono costati cari alla stagione azzurra. Nelle ultime settimane la squadra ha mostrato un atteggiamento di compattezza, segno di ordine e di armonia, venutasi a creare all’interno dello spogliatoio. Analizzare la stagione sin qui giocata dal gruppo non è per niente facile né intuitivo.
Sembrava l’inizio di una nuova era, di un nuovo corso intriso di soddisfazioni: poteva essere l’epifania di un ciclo vincente o comunque da ricordare. C’è stato un momento, soprattutto prima del rompete le righe di agosto, in cui tutti abbiamo pensato la stessa cosa: stavolta si può fare. Gli azzurri erano chiamati a disputare un’annata differente, quella che avrebbe dovuto segnare definitivamente la separazione tra la gestione targata Sarri e il nuovo corso marchiato Ancelotti. Perché il Napoli era lì, favorito e con la mentalità giusta. In pochi avrebbero immaginato che in quello stesso teatro, il Tempio di Fuorigrotta, si sarebbe consumata la più grande delle delusioni di una classifica buttata via già a dicembre. Ma succede sempre così: quando voli troppo in alto senza l’attrezzatura giusta, basta un soffio di vento per farti precipitare.
Vedi Napoli, resta difficile da spiegare, da capire, ammesso che non si è capito già tutto… Proviamo a riadattare le parole di un testo di Francesco Guccini al momento attuale del Napoli che, salvo clamorosi sviluppi ed inverosimili cadute a vuoto, rimarrà ai vertici della classifica. Merito del buon lavoro di Gattuso? Certamente. Ma mettiamoci oltre alle soddisfazioni ed una classifica che adesso riesce a sorridere, anche tanti rimpianti. Tra qualche tempo capiremo se sarà stata la stagione dei rimpianti atroci o delle soddisfazioni ottenute attraversando mille selve oscure. Quest’anno abbiamo visto praticamente di tutto: da prestazioni imbarazzanti a vittorie indimenticabili. E se volessimo essere fiscali con le stagioni scorse a confronto, il contenitore dei rimpianti sarebbe saturo. Vietato arrendersi, è l’imperativo per questo interessante rush stagionale. Ma vedendo la squadra in questo stato mentale in un certo senso fa rabbia e lascia tanto amaro in bocca. Auguriamoci che il bello debba ancora venire. D’altronde, se il bicchiere ha iniziato a riempirsi, perché non avere fiducia?
Andrea Fiorentino
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