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Paolo Cannavaro a Di Marzio: “Orgoglioso di aver indossato la fascia del Napoli e di aver alzato un trofeo nella mia città”

Paolo Cannavaro

CANNAVARO DI MARZIO – In questi giorni di quarantena obbligata per tutti a causa della pandemia, tante celebrità hanno deciso di utilizzare i social per intrattenere le persone confinate in casa. Questo pomeriggio su Instagram Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky, ha parlato in diretta con Paolo Cannavaro, che attualmente si trova in Cina. Alla conversazione hanno partecipato anche i tanti tifosi partenopei con domande, richieste e spunti. Un modo piacevole e innovati di parlare dell’attuale emergenza, di calcio ma non senza toccare il tasto nostalgia.

Un tifosi è intervenuto nella chiacchierata tra i due, domandando all’ex capitano azzurro cosa gli ricorda il 20 maggio. La risposta del vice allenatore del Guangzhou è stata sorprendente.

Diretta Instagram di Paolo Cannavaro con Gianluca Di Marzio

20 maggio? Il primo trofeo dell’era De Laurentiis. Ho avuto l’onore di alzare un trofeo nella mia città, non accade tutti. Mi sono sentito spesso con Marek e con Blerim (Dzemaili), che abita a un’ora da casa mia. Ho sentito anche Donandoni, tra noi italiani ci sentiamo sempre, ci diamo un supporto in questo paese che ti dà tanto ma è difficile imparare la lingua. E’ un bella cultura e affascinante. Pocho? Sono stato il primo che ha saputo quando avrebbe smesso. Gli ho chiesto come si sentiva e mi ha detto malissimo, ma aveva capito che era ora di smettere. Ora vuole stare insieme al figlio e poi vedrà cosa fare da “grande”.

Cosa significa indossare la fascia di capitano del Napoli? Ogni volta c’era sempre orgoglio ma anche tanta responsabilità. Quello che ho cercato di far capire soprattutto ai nuovi giocatori com’è l’ambiente partenopeo.  L’impatto è forte ma se entri nella mentalità diventi uno di noi. Come Maggio, aveva tanta difficoltà all’inizio e invece ora vive ancora a Napoli. Ho avuto tanti attestati di stima da Callejon, Mertens e Reina.

Cosa avrei fatto il 5 novembre? Sarei andato in ritiro ma poi avrei cercato di spiegare le mie ragioni. Certo che ora è facile parlare a freddo. Io non ho mai chiamato la squadra nei momenti di difficoltà. Ho sentito Callejon, ma abbiamo parlato di tutto tranne di calcio.

Insigne? Il problema di Lorenzo che le persone ce l’hanno con lui quando ci sono problemi. E’ un giocatore fortissimo, tra i migliori d’Italia. Ha bisogno solo di serenità. Ha avuto un periodo di calo, che però non ha avuto solo lui ma tutta la squadra, ma ora sono in ripresa”.

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Serena Grande

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