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Diabaté sull’avventura a Benevento: “De Zerbi non mi faceva giocare, anche a Napoli la gente mi ringraziava”

Benevento
Intervistato da France Football, il calciatore ex Benevento - e oggi in Iran - Cheick Diabaté ha parlato della sua avventura con i sanniti

Intervistato da France Football, il calciatore ex Benevento – e oggi in Iran – Cheick Diabaté ha parlato della sua avventura con i sanniti, che ha segnato il suo esordio in Serie A. Pochi mesi che non consentirono al club di evitare la retrocessione ma che diedero al giocatore grande notorietà, anche per via di ottime prestazioni.

Diabaté sull’avventura a Benevento: “De Zerbi non mi faceva giocare, anche a Napoli la gente mi ringraziava”

Ecco alcune parole di Diabaté: “Giocare lì è stato incredibile, mi sono divertito moltissimo. Anche dall’Iran prendo notizie e di tanto in tanto guardo come va lì. Sono molto felice di aver giocato in Italia. Ho ottenuto quello che volevo: rispetto, considerazione. Il mio miglior ricordo? L’immagine dello stadio, di come le persone urlavano quando stavamo segnando. Quando sono arrivato a Benevento, all’inizio ho giocato pochissimo. La mia prima partita è stata contro il Crotone, stavamo vincendo 2-1 e mancavano dieci minuti. L’allenatore voleva mettere un difensore ma gli avversari avevano segnato il 2-2. E lì l’allenatore si gira, mi guarda. Viene verso di me e mi chiede se posso accettare di giocare. Mi ha fatto strano perché si sentiva in imbarazzo. Gli ho detto: “Certo, sono qui per giocare a pallone”. Entro, segno e vinciamo. Poi non mi ha fatto più giocare per altre partite. Così sono andato a parlargli e gli ho detto: “Non vinciamo da tanto, con me in campo questo non accadrà”. E da lì ho iniziato a giocare e segnare.

Anche quando andavo a Napoli la gente mi ringraziava per quello che avevo fatto. Razzismo? Non ho mai avuto problemi. Persino gli italiani sanno che ci sono posti in cui le persone sono molto razziste. Ma la cosa non mi ha shockato, ho un’altra mentalità”.

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