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Serie A, vice ministro della Salute Sileri: “Si potrà riprendere a giocare, ma solo a porte chiuse”

Serie A

SERIE A SILERI – Pierpaolo Sileri, vice ministro della salute, in un’intervista a Radio Kiss Kiss ha detto la sua riguardo la ripresa del campionato di Serie A.

Serie A, Sileri: “Calo progressivo dei contagiati e dei ricoverati in terapia intensiva”

“Il numero dei contagi scende progressivamente e soprattutto scende il numero delle persone in terapia intensiva, soprattutto in Lombardia. L’opera di contenimento ha sortito l’effetto desiderato. Il numero di decessi cala più lentamente, ma si è più che dimezzato rispetto a venti giorni fa. Pensiamo alla ripartenza, alla fase 2, che
dev’esser fatta i maniera intelligente”.

Sulla fase 2

“Bisognerà sempre mantenere la distanza sociale così come l’utilizzo della mascherina. Lo sport individuale si potrà fare, ma quei 40 minuti di corsa. Il problema sono gli sport di gruppo. Il ritorno alla normalità dipenderà dai focolai che si osserveranno nelle prossime settimane. Il 4 maggio è la data di riapertura, ma abbiamo bisogno anche di altre condizioni come la distanza e la mascherina”.

La ripresa della Serie A secondo Sileri

“Serve una posizione scientifica e gli stadi non si potranno riaprire al pubblico. Far ripartire il calcio, magari a porte chiuse, è più verosimile, ma da medico ci vedrei comunque qualche problema. Non ci sarebbero spettatori, ma i calciatori verrebbero in contatto tra loro. Il Comitato Tecnico Scientifico e tutte le autorità mediche che ruotano intorno al calcio stanno già pensando a trovare una soluzione. Il primo sport che può ripartire è il golf o la Formula Uno o il nuoto. La gara di tennis pure sarebbe fattibile, ma sempre senza pubblico”.

Sulla ripresa degli allenamenti

“Il protocollo è stato stilato in maniera appropriata, ma aspetterei ancora un po’ di tempo per valutare l’andamento dell’epidemia. Il numero di tamponi necessario potrebbe essere più alto rispetto a quello di 1400. Se si fa una partita a porte chiuse è indifferente farla da una parte o l’altra. Il problema dello stadio è relativo solo ai tifosi, ma se le giochi a porte chiuse non ci sono rischi. Dove la fai la fai va bene uguale”.

Luca Cerchione

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