Home » Coronavirus, Conte al Senato: “Distanza e mascherine finché non c’è vaccino. App su base volontaria”
News SOCIAL

Coronavirus, Conte al Senato: “Distanza e mascherine finché non c’è vaccino. App su base volontaria”

Giuseppe Conte

L’informativa del premier Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo di giovedì sul pacchetto di aiuti e sulle decisioni del governo sulla fase 2. “L’app Immuni” per il tracciamento “sarà su base volontaria”, spiega.

Coronavirus, Conte al Senato: “Distanza e mascherine finché non c’è vaccino. App su base volontaria”

“Una previsione ragionevole è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio”, ha spiegato il premier, precisando che il piano “deve avere un’impronta nazionale” ma considerando le caratteristiche e le peculiarità territoriali delle singole regioni. “Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto subito, ma sarebbe irresponsabile”, ha sottolineato il premier.

Tra le misure a cui pensa il governo, ha aggiunto Conte, quella di “intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid hospital per la gestione ospedaliera di pazienti, in modo da ridurre notevolmente il rischio di contagio per operatori sanitari e pazienti”. “Questo passaggio viene compiuto nella chiara della consapevolezza della necessità di coinvolgere il Parlamento tanto più in una fase in cui l’azione di governo rileva direttamente su beni primari della persona”.

“Sulla risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti. Il primo è mantenere e far rispettare distanziamento sociale, promuovere utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non disponibili terapia e vaccino”. Lo spiega il premier Giuseppe Conte in Aula al Senato in un’informativa sull’emergenza coronavirus, in vista del confronto decisivo al Consiglio europeo di giovedì, 23 aprile, sul pacchetto di misure economiche delineato dall’Eurogruppo e sulla fase 2, quella della ripartenza delle le attività che si sono fermate per il lockdown.

Al discorso a Palazzo Madama seguirà un altro intervento analogo del premier, alle 17:30 alla Camera. Dopo le informative non ci sarà un voto delle Aule. Conte si è soffermato poi sull’applicazione smartphone per il monitoraggio dei contagi. Il governo punta al “rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti esistenti e di tele-assistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie”, ha spiegato il premier. “L’applicazione sarà offerta su base volontaria, non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni o pregiudizi”, ha aggiunto.

“Si prospetta una fase molto complessa: dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l’integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato. Questa emergenza incide sulle fasce più fragili, rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato. Abbiamo già compiuto alcuni passi. Il governo però è consapevole che questi interventi non sono sufficienti: occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo ancora più incisivo. Sono stati inoltre stanziati 50 miliardi di euro oltre i 25 miliardi già posti prima per un intervento complessivo non inferiore a 75 miliardi di euro. Questo servirà a finanziare varie misure per il rafforzamento del personale sanitario, della Protezione Civile e della sicurezza. Inoltre mirerà gli ammortizzatori sociali, come casse integrazioni e aiuti per le partite iva”.

“Serve una risposta coordinata, i paesi e le istituzioni non possono permettersi di ripetere gli errori del 2008. Allora non si riuscì a dare una risposta coordinata creando un secondo choc nel 2010-20112 condannando l’Europa a una ripresa più lenta di altre aree del mondo. Un rischio che non possiamo permetterci di correre”.

“Sul Mes si è alimentato nelle ultime settimane un dibattito che rischia di dividere l’Italia in opposte tifoserie, ma l’intento è procedere con la massima cautela. L’Europa non deve ritrovarsi a chiedere scusa nei confronti di nessun Paese come accaduto in passato. Di fronte alla sfida epocale che abbiamo di fronte, non si può pensare di affrontare la situazione col Mes impostato per crisi tra l’altro assai diverse”.

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com