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AZZURRO SBIADITO – Mauricio Pineda, il terzino che subì gol da Ronaldo

Mauricio Pineda
Mauricio Pineda rappresenta il tipico calciatore di passaggio: arrivato in prestito, giocò tanto ma in maniera quasi soporifera

Azzurro Sbiadito è la rubrica nella quale si raccontano le carriere di calciatori che nel Napoli non solo non hanno lasciato un segno positivo ma che, anzi, vengono ricordati soprattutto per prestazioni negative o incolori. Potenziali campioni che invece si sono rivelati degli acquisti infelici.

La stagione 2000/2001 del Napoli fu l’ultima trascorsa in Serie A dalla vecchia società azzurra, prima del fallmento dell’era De Laurentiis. Dopo una lotta durata per tutta l’annata, alla fine gli azzurri retrocessero in Serie B. Uno dei calciatori di quella rosa è stato già oggetto di una puntata di questa rubrica. Tra i tanti che vestirono la casacca azzurra in quel periodo, però, Mauricio Pineda rappresenta il tipico calciatore di passaggio: arrivato in prestito, giocò tanto ma in maniera quasi soporifera, lasciando Napoli dopo pochi mesi.

Azzurro Sbiadito, episodio 16: Mauricio Pineda

Mauricio Hector Pineda è argentino di Buenos Aires, classe 1975. Ormai ritiratosi, calcisticamente era un terzino sinistro che poteva giocare anche come esterno di centrocampo. Dopo un inizio di carriera all’Huracan, veste la prestigiosa casacca del Boca Juniors. Proprio in quel periodo conquista anche la maglia della Nazionale albiceleste, vincendo prima un argento alle Olimpiadi di Atlanta 1996 con la selezione olimpica e poi partecipando – oltre che alla Copa America 1997 – al Mondiale 1998 (segnerà anche un gol vincente nella gara vinta contro la Croazia, a Bordeaux).

Nello stesso anno Pineda approda in Italia, venendo acquistato dall’Udinese. Gioca 8 partite e può “vantare” persino un gol subito dal Fenomeno Ronaldo. In una partita tra Inter e Udinese a San Siro, infatti, il portiere bianconero Turci si fece espellere per un tocco di mano fuori dall’area di rigore. Ciò causò un calcio di punizione dal limite con Pineda che, a cambi terminati per gli ospiti, andò in porta. Subito dopo, però, fu trafitto proprio da Ronaldo, che siglò il gol della sicurezza per i nerazzurri.

Dopo questa prima breve avventura italiana, l’Udinese lo cede in prestito al Maiorca: giocherà solo 4 partite ma vincerà una Supercoppa di Spagna. Torna quindi all’Udinese nella stagione successiva ma giocherà solo 2 gare. Pineda sembra vivere una fase calante e anche per cercare di riconquistare la maglia della Nazionale opta per un trasferimento. Così, nell’annata successiva, va a giocare nel Napoli neopromosso, sempre in prestito.

L’esperienza sarà decisamente anonima. Pineda giocherà 22 partite senza offrire praticamente mai un plus. Anzi, gli unici eventi per cui si farà notare in campo saranno un paio di ammonizioni contro Brescia e Reggina. Nessun gol, niente assist, nessuna giocata intrigante. Pineda sembra trovarsi a Napoli per fare il compitino ma nemmeno questo riesce a salvare la squadra.

Così Pineda torna di nuovo (stavolta per l’ultima occasione) all’Udinese. Ritrova anche tra i friulani un briciolo di continuità (15 presenze in Serie A) ma ormai la sua avventura in massima serie sembra agli sgoccioli. Tanto è vero che, nella stagione successiva, arriva anche l’ultimo prestito al Cagliari, in Serie B. I sardi però non lo riscatteranno e quindi Pineda, che aveva esaurito il suo contratto con i friulani, ritorna in Argentina. Gioca (pochissimo) con Lanus e Colon, prima di appendere gli scarpini al chiodo. Una carriera, la sua, con pochissimi acuti. Un giocatore che, infatti, a Napoli è davvero poco ricordato.

AZZURRO SBIADITO, EPISODIO 15: EDOARDO ARTISTICO

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Claudio Agave

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