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Corriere dello sport – “Conte, un errore inaccettabile”. Il quotidiano critica la scelta del premier di non svelare una data per la ripresa della serie A

Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio: “Il ministro Spadafora è molto responsabile. Adesso non possiamo sapere quando ci saranno le condizioni di massima sicurezza”. Il Corriere dello sport critica aspramente la scelta di “illogica prudenza” di Giuseppe Conte.

Corriere dello sport – “Conte, un errore inaccettabile”. Il quotidiano critica la scelta del premier di non svelare una data per la ripresa della serie A

“Nel giorno in cui i tedeschi ci mostrano che vuol dire riprendersi la normalità, il premier nega una data per la ripartenza del campionato. Si riaccende il Paese, riaprono dal 15 giugno i sipari di teatri e cinema. Ma il calcio no, non ha il diritto di programmare il futuro, neanche a porte chiuse. L’illogica prudenza di Conte compiace il ministro Spadafora e, forse, il sinedrio sacerdotale degli scienziati. Ma danneggia un’economia preziosa e offende milioni di tifosi. È un divieto scientificamente incoerente e civilmente inaccettabile. Il premier può rimediare a questa figuraccia in un solo modo: incontri subito i presidenti di Figc e Lega, e dimostri di non essere schiavo dei pregiudizi, dei conflitti e degli interessi occulti che hanno eletto il calcio a parafulmine.

Questo giornale spenderà tutte le energie di cui dispone per spezzare l’assurda burocrazia virologica che ostacola la ripresa del campionato. Nella quale, pure, si è aperta una breccia. Perché il decreto del governo ha riscritto le regole della quarantena, in base alle evidenze scientifiche e alle tecnologie diagnostiche disponibili. Lo ha fatto all’italiana, cioè in maniera farraginosa e ambigua. Ma di questi tempi non ci si può aspettare di più. Così, nel caso di un positivo in squadra, l’isolamento dei suoi contatti stretti diventa precauzionale, e non più obbligatorio, e la durata temporale di 14 giorni viene sostituita dalla certezza dello stato di salute. Che per il contagiato dal virus coincide con la guarigione, certificata dalla cessazione dei sintomi e da due tamponi negativi effettuati a distanza di 24 ore. E per i suoi compagni sarà ricavabile dagli stessi accertamenti, dilatati in un tempo stabilito dalla Asl competente per territorio, in base ai giorni medi di incubazione, e quindi auspicabilmente in meno di una settimana. Sono le condizioni minime per ripartire in sicurezza e per sperare di concludere i campionati. A cui inspiegabilmente si contrappone la frenata del premier in tv. Che dimostra, una volta di più, quanto l’Italia sia, anche dopo una snervante pandemia, la patria delle complicazioni. Le stesse che ci costano da almeno due decenni una crescita inferiore del Pil rispetto a quella di tutte le grandi democrazie europee.

Se ripartire vuol dire condividere il rischio, Conte dimostri di essere conseguente con quello che sostiene. Tanto più che i gol della Bundesliga, belli anche senza pubblico, sono una lezione di coraggio e di efficienza. Copiare, adesso, non dovrebbe essere difficile”.

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