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FIGC, Braconaro: “Caso Bologna? Se succede tra un mese è un problema, la regola va cambiata e il CTS lo sa” [ESCLUSIVA]

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A Radio Marte nel corso della trasmissione "Si gonfia la rete" di Raffaele Auriemma è intervenuto il Dottor Francesco Braconaro

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto il Dottor Francesco Braconaro, membro della commissione medico-scientifica FIGC.

FIGC, Braconaro: “Caso Bologna? Se succede tra un mese è un problema, la regola va cambiata e il CTS lo sa” [ESCLUSIVA]

“Mi sembra che le parti in questione abbiano preso consapevolezza del fatto che per il campionato di Serie A serve stabilire una data certa per la ripresa. La commissione tecnico-scientifica ha confermato la gestione del COVID-19 con i 14 giorni di ritiro, per adesso questo è. Io sono convinto che se abbiamo la lungimiranza di comportarci secondo le regole e lasciare queste curve alla loro tendenza naturale, quindi a una discesa e a un miglioramento, poi si possano fare ulteriori aggiustamenti. Se le componenti in causa si rendono conto che la situazione migliora, molto probabilmente si può rivedere la gestione dell’eventuale nuovo positivo. Qualora venisse confermata la positività, la società in questione applica i protocolli già in essere.

Se il caso Bologna fosse accaduto tra un mese? Con le regole attuali la squadra dovrebbe andare in ritiro per due settimane e non potrebbe giocare altre partite di campionato. Qualora la situazione dovesse migliorare, probabilmente ci sarà la possibilità di discutere i tempi, riducendo il numero dei 14 giorni. I calciatori tornano nelle loro case, per cui la catena dove prendere il contagio purtroppo esiste.

Meglio i ritiri? No, noi italiani siamo portati a vedere il meglio nelle decisioni che non prendiamo. Quando come commissione federale avevamo deciso per il ritiro di 15 giorni blindato era età aprile, quando i dati erano sconcertanti circa i decessi e gli aumenti dei positivi. Quindi non c’era altro modo. Oggi la situazione per fortuna è diversa. La FIGC è stata la prima in assoluto a nominare una commissione che si occupasse dei protocolli, quando l’inizio del campionato era solo una chimera. Prima la situazione era critica, quindi ci sembrava più opportuno fare i ritiri. Poi le cose sono migliorate e abbiamo optato, anche per venire incontro a esigenze dei calciatori, per la possibilità di fare rientro nelle abitazioni.

Proposta per cambiare il punto del protocollo sul nuovo positivo? Il CTS lo sa benissimo, sono medici di altissimo livello, scienziati che studiano il fenomeno in maniera quotidiana. Non c’è bisogno di stimoli da parte della FIGC. Sanno bene che se si riesce ad accorciare la quarantena per le squadre sarà molto più facile portare avanti il campionato. Ci potrebbe essere un’apertura in base a ciò che accadrà nei prossimi giorni. Il CTS sa cosa serve al calcio. Più si riduce il tempo di eventuale quarantena e più saranno le probabiltà di portare a termine il campionato”.

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