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Gravina: ‘Non ripartire significherebbe perdere altri 700 milioni’

Gravina presidente figc

GRAVINA FIGC – Sul sito Ripartelitalia, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato della necessità che il calcio ha di ripartire dopo l’interruzione dovuta all’emergenza coronavirus: “La FIGC è scesa in campo con determinazione, affinché l’Italia riparta insieme al calcio, un settore occupazionale importante (sono stimati in circa 100.000 i lavoratori diretti e nell’indotto), che produce emozioni e che genera introiti ingenti per lo Stato. Abbiamo lavorato incessantemente insieme al Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e al Ministro della Salute Roberto Speranza, per creare le condizioni di sicurezza per la ripresa dei campionati professionistici, perché solo il ritorno in campo consente di attutire il crollo dei ricavi sul breve periodo stimabili altrimenti in oltre 700 milioni (più di 500 generati dal blocco imposto dal Covid-19).

Il calcio in Italia è lo sport più rappresentativo: coinvolge 4,6 milioni di praticanti, con circa 1,4 milioni di tesserati per la FIGC, di cui 833.000 calciatori tesserati nell’ambito dell’attività giovanile (circa il 20% della popolazione italiana maschile tra i 5 e i 16 anni risulta tesserato per la Federcalcio). Ogni anno in Italia si disputano circa 570.000 partite ufficiali, ovvero 1.600 partite al giorno (una ogni 55 secondi). Dati e trend che testimoniano quanto il calcio rappresenti il principale sistema sportivo italiano, se si considera anche il fatto che la FIGC da sola incide per circa il 24% degli atleti tesserati per le 44 Federazioni Sportive Nazionali affiliate al CONI”.