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Coronavirus, in Giappone si teme una seconda ondata di contagi

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Crescono i timori nel Giappone occidentale per una possibile seconda ondata di contagi di Covid-19 dopo l’individuazione di 43 nuovi casi in una settimana nella città di Kitakyushu, metà dei quali riscontrati in un solo giorno.

Coronavirus, in Giappone si teme una seconda ondata di contagi

“Dovremo riconoscere che siamo nel mezzo di una seconda ondata se la tendenza dovesse consolidarsi ulteriormente”, ha detto il sindaco della città della prefettura di Fukuoka, nell’isola di Kyūshū, Kenji Kitahashi, a distanza di pochi giorni dalla revoca dello stato di emergenza da parte del premier Shinzo Abe. A preoccupare maggiormente le autorità è la dinamica del manifestarsi della pandemia, dal momento che il centro situato nella prefettura di Fukuoka non aveva registrato alcun caso di infezioni tra il 30 aprile e il 22 maggio. A Tokyo il ministro per lo Sviluppo economico, Yasutoshi Nishimura ha riferito alla stampa che esiste la tracciabilità soltanto per la metà dei casi segnalati, e una commissione speciale di esperti è stata incaricata di investigare le modalità di diffusione del virus. Le autorità locali sospettano due focolai individuati in due istituzioni mediche nel centro cittadino, ma il governo centrale al momento esclude la possibilità di una nuova imposizione dello stato di emergenza nella prefettura.

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