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FIGC, Gravina: “Ripartiamo. Il calcio ne esce rafforzato. Diamo un segnale al Paese”

Gravina

Il numero uno della federazione ai microfoni di Sky sport: “Alla fine l’incontro con Spadafora è stato di grande serenità dopo le tensioni iniziali”.

FIGC, Gravina: “Ripartiamo. Il calcio ne esce rafforzato. Diamo un segnale al Paese”

“Il calcio ne esce in maniera rafforzata, armoniosa – afferma raggiante il presidente Gabriele Gravina -. L’incontro con Spadafora di giovedì, a differenza di altri dove c’è stata anche tensione, è stata di grande serenità. Abbiamo dialogato costantemente col nostro Ministro, alla fine il calcio ne esce con grande forza e possibilità di dare messaggi di speranza al nostro Paese, sapendo che i rischi sono sempre presenti e dietro l’angolo. Dobbiamo governarli ma come sempre ci vuole anche un pizzico di fortuna”.

“La preoccupazione di non ripartire è stata forte, in un mondo dove dobbiamo convivere col mecenatismo e il cialtronismo. Abbiamo dovuto oltrepassare i filosofi dell’ovvio, gli anfitrioni dell’emergenza, i sostenitori del tutto non si può fare. Certo, dobbiamo stare sempre attenti, ormai siamo a una fase sempre meno complessa ma è un momento molto delicato perché è il tempo della programmazione. L’Italia dal primo momento si è affidata alla rete di relazione coordinata dalla Uefa, all’interno delle ‘big 5’ l’Italia non poteva essere estranea alla ripartenza. Portiamo a casa un risultato importante, ha influito la nostra determinazione ma è stato molto utile il loro lavoro”.

“Certo, è stato un momento difficile e complesso, impegnativo, costernato da una serie di piccoli accenni di grande amarezza. Sono venuti fuori aspetti chiari, sono venuti fuori i volti di tanti personaggi che ci circondano nella nostra vita di tutti i giorni. Se il nuovo campionato, ossia la stagione 2020-21, sarà in grado di ripartire il 12 settembre, intensificando alcune date come la sosta invernale, dovremmo chiudere nei tempi previsti per dare spazio alla Nazionale. L’articolo 218 del Dpcm permette alla Federazione di utilizzare format differenti, ma speriamo di non farlo. Voglio escludere qualunque tipo di riferimento a contrasti di natura politica, perché sarebbe gravissimo – spiega il numero uno della Figc -. Non lo dico per me, perché ho una buona capacità di incasso degli attacchi personali, ma per il calcio italiano, che ha una funzione importante dal punto di vista sociale e anche economico. Il mio agire è stato sempre ispirato a grande determinazione ma anche prudenza”.

“Il nostro Piano B è strutturale, è molto chiaro e contenuto in una delibera di Consiglio federale che prevede in caso di momentanea sospensione e della impossibilità di continuare a completare il campionato per quanto riguarda la stagione come strutturata fa ricorso ai play-off e play-out, un format più contenuto per far si che ci sia un risultato legato al merito sportivo. Nel caso in cui il campionato dovesse subire una interruzione definitiva bisognerà ricorrere ad un algoritmo che approveremo prima della partenza del campionato, lo proporremo al Consiglio Federale del’8 giugno. Un algoritmo che terrà conto di diversi fattori, sempre legati a risultati e a elementi oggettivi della classifica di ciascuna squadra perché si arrivi alla definizione di questo campionato. Cristallizzazione o ricalcolo? Ci sarà la cristallizzazione della classifica e bisognerà far ricorso ad un algoritmo che proietti la classifica di qual momento alla fine del campionato”.

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