Dal Consiglio Federale FIGC arriva un’amara sentenza per il Rimini calcio: il club romagnolo fa parte dei tre club retrocessi d’ufficio in Serie D. Niente playout, nonostante le undici giornate ancora da giocare, a decidere è l’algoritmo.
Serie C, il presidente del Rimini si dimette, il sindaco non ci sta: “Vergognatevi, ci vediamo in tribunale”
Una notizia che ha lasciato di stucco tutti i diretti interessati. Tra questi Giorgio Grassi, presidente del Rimini (ultimo nel Girone B di Serie C a pari punti col Fano) che si è sfogato duramente tramite una nota ufficiale del club, annunciando le dimissioni da presidente attraverso una nota societaria: “Rassegno le mie dimissioni, con decorrenza immediata, da presidente del Rimini: questo non vuole dire che chi prenderà il mio posto non difenderà gli interessi del Rimini e dei nostri tifosi anzi, magari il tutto verrà fatto con maggiore forza. Il Rimini è un bene da tutelare, ci sono le famiglie, i ragazzi del settore giovanile. La cosa che mi dispiace di più sono i ragazzi che proprio in queste ore sono tornati in città per giocarsela, per svolgere il proprio lavoro, e non lo potranno fare. È una mazzata perché negli ultimi giorni la proposta di far disputare i play-out alle ultime 4 della classifica era sembrata quella più sensata per dare un minimo di regolarità a un campionato che di regolare non ha nulla; ci siamo già attivati con l’avvocato Cesare Di Cintio, che è uno dei massimi esponenti in materia, per fare immediato ricorso al collegio di garanzia del Coni. Poi, nel caso non dovesse essere sufficiente, il Rimini ricorrerà al Tar”. Ci va giù pesante il primo cittadino riminese Andrea Gnassi, che attacca duramente il Consiglio Federale della Figc con un incontrovertibile: “Vergognatevi! Vergognatevi! Vergognatevi! La scandalosa pagina che è stata scritta oggi durante il Consiglio Federale della Figc rappresenta un’offesa per Rimini, per i tifosi, per gli sportivi, per lo sport e per tutti quei valori che dovrebbero essere inattaccabili e che oggi sono stati calpestati senza pudore. Ci vedremo in Tribunale, dato che come Comune stiamo verificando qualsiasi azione legale a tutela del rispetto delle regole e denunciando il danno sociale, economico e morale che tale decisione comporta per Rimini, il Comune, la società di calcio nata nel 1912, i tifosi e gli sportivi tutti”.
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